Vale oltre la metà dell’export di spumanti italiani (e l’11% del vino in totale), con Uk e Usa di gran lunga primi mercati: ritratto del Prosecco Doc e Docg nel primo trimestre 2017, firmato “Corriere Vinicolo” di Unione Italiana Vini su dati Istat

“Salvatori” del bilancio dell’export enoico italiano nel 2016 (5,6 miliardi di euro, +4,3% sul 2015) senza i quali il saldo sarebbe stato negativo, gli spumanti del Belpaese hanno nel Prosecco il loro campione indiscusso. Ed ora, grazie ai nuovi codici di nomenclatura doganale, è possibile tracciarne un ritratto preciso, come ha fatto il “Corriere Vinicolo” di Unione Italiana Vini sui dati Istat. Da cui emerge che nel primo trimestre 2017 le esportazioni di Prosecco Dop (Doc e Docg) hanno raggiunto i 383.000 ettolitri per 149 milioni di euro, ovvero il 51% in volume ed il 56% in valore degli spumanti italiani, e l’8% in quantità e l’11% in valore di tutto il vino tricolore che ha varcato i confini nazionali.
Con le altre tipologie di spumanti Dop che, insieme, valgono il 18% in volume ed il 22 in valore, mentre l’Asti rappresenta il 7% in entrambi i parametri (https://goo.gl/krdURi). E se oltre il 60% dell’export di Prosecco, oggi, finisce in Ue, una volta concretizzata la Brexit, le bollicine veneto-friulane saranno amate soprattutto extra-Ue, visto che la Gran Bretagna, in uscita dall’Unione, e gli Usa, da soli valgono oltre la metà dei volumi e dei valori.
In particolrare, in Uk nel primo trimestre 2017 sono arrivati 16,1 milioni di litri di prosecco, per un valore di 56,8 milioni di euro (con un prezzo al litro di 3,52 euro, inferiore alla media di 3,88, ndr), mentre in Usa si è arrivati a quota 10 milioni di litri, per 41,5 milioni di euro (4,15 euro al litro).
A seguire, a grandissima distanza, la Germania (1,9 milioni di litri per 7,9 milioni di euro), la Francia (1,3 milioni di litri per 4,9 milioni di euro) e il Belgio (1,5 milioni di litri per 4,7 milioni d euro), che è il Paese che paga meno in assoluto, con 3,02 euro al litro.