L’edizione n.10 del “Premio Ferrari”, ideato dalla griffe trentina e dedicato ai migliori esempi di giornalismo italiano e straniero, incorona il romano “Il Messaggero”, “Famiglia Cristiana” e il prestigioso quotidiano Usa “Wall Street Journal”

Libertà personali, il dramma dell’emigrazione e un reportage che abbina la bellezza di un luogo, la Sicilia, con la storia delle scuola di cucina creata da Anna Tasca Lanza nel 1989 nell’azienda siciliana di famiglia: sono questi i temi scelti dalla giuria dell’edizione n.10 del “Premio Ferrari”, che dal 2007, su idea di Camilla e Matteo Lunelli, premia un titolo, una copertina e un articolo pubblicato sulle testate estere. “L’idea è semplice”, ha raccontato Camilla Lunelli descrivendo la ragion d’essere del Premio: “la nostra attenzione per il mondo dei giornali, e poi il desiderio di non fare dimenticare già il giorno dopo un articolo o un titolo che per quello che comunicano, meritano di essere riproposti con molta frequenza”.

Il titolo dell’anno dell’evento è stato “Cuba Libre”, che il quotidiano romano “Il Messaggero” ha scelto per la morte di Fidel Castro, mentre per quanto riguarda la copertina dell’anno la giuria ha deciso di premiare “Famiglia Cristiana”, che ha abbinato il titolo “Bambini Perduti” alla foto di una bambina immigrata che dal finestrino del treno prende due mele offertele da mani sconosciute. Per quanto riguarda la stampa estera, infine, la giuria del “Premio Ferrari” ha scelto il reportage pubblicato da uno dei quotidiani economico-finanziari più prestigiosi del mondo, il “Wall Street Journal”, e intitolato “A Slice of Sicilian”, nel quale Jay Cheshes racconta la storia della scuola di cucina fondata nel 1989 da Anna Tasca Lanza nell’azienda di famiglia, a Sclafani Bagni, e adesso portata avanti dalla figlia Fabrizia.