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Anche bere poco accelera il declino mentale: è il risultato dello studio lungo 30 anni condotto dall’Università di Oxford. La conclusione? Il “consumo moderato” di alcolici raccomandato dai sistemi sanitari non ci protegge dai danni celebrali

Anche un consumo moderato di alcolici, non oltre un bicchiere al giorno, può favorire il declino della salute cerebrale e accelerare l’invecchiamento delle funzioni mentali come la memoria. Lo rivela una ricerca condotta da Anya Topiwala della University of Oxford, in Gran Bretagna, pubblicata sul British Medical Journal.I risultati hanno importanti implicazioni di salute pubblica visto l’ampio settore delle popolazioni che consuma alcolici moderatamente. Il consumo eccessivo di alcolici è già notoriamente legato a un declino mentale accelerato e a danni cerebrali, ma poco si sa ancora sugli effetti dei consumi moderati che sono poi quelli raccomandati dei sistemi sanitari dei singoli Paesi.

Gli esperti britannici hanno seguito per 30 anni la salute di 550 individui di un’età media di 43 anni all’inizio dello studio. Periodicamente hanno misurato il declino mentale dei partecipanti con test ad hoc e alla fine dello studio hanno sottoposto tutti a una risonanza magnetica. Ebbene è emerso che anche il cosiddetto “consumo moderato” di alcolici (tipicamente non più di un boccale di birra al giorno o un bicchiere di vino) è collegato a un maggior rischio di declino mentale. In particolare chi si assesta su questo tipo di consumo ha un rischio triplo rispetto a un astemio a parità di anni e altri fattori influenti. Inoltre dalla risonanza emerge per chi beve moderatamente un livello di atrofia dell’ippocampo, il centro della memoria, comunque maggiore rispetto a un astemio. Questo studio rafforza l’idea che abitudini di consumo considerate normali hanno in realtà conseguenze avverse per la salute, concludono gli autori.

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