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Un greco (Takis Soldatos), un italiano (Mario Calzolari), un tedesco (Gerd Sepp) ed una sfida folle: produrre un vino in Svezia, negli stabilimenti della società di import Oenoforos, da uve toscane di Syrah, sotto la supervisione di un enologo tedesco

Un greco, un italiano ed un tedesco... Messa così, potrebbe sembrare una barzelletta, e invece è uno dei progetti enoici più folli ed incredibili degli ultimi anni: produrre un vino da uve toscane, in Svezia, sotto la supervisione di un enologo tedesco. Protagonisti, appunto, un greco, Takis Soldatos, che ogni anno vende al monopolio svedese qualcosa come 100 milioni di dollari attraverso la sua società di import enoico, la Oenoforos, un italiano, Mario Calzolari, consulente nel mondo del vino di stanza in Toscana, e Gerd Sepp, winemaker tedesco, consulente di importanti retailers britannici e dello stesso Soldatos. La storia, invece, è un po’ più complessa. Oenoforos, come racconta il magazine Usa “Forbes” (www.forbes.com), importa non solo vino imbottigliato, ma anche sfuso, che affina e blenda per il mercato svedese, seguendo quelle che sono le richieste del mercato. Non solo, qualche anno fa, nonostante il clima tutt’altro che favorevole, Takis Soldatos ha piantato i primi filari in Svezia, anche in prospettiva futura: sia mai che il riscaldamento globale possa davvero spostare a Nord la produzione, da qui a qualche decennio.
Ma la voglia di fare vino è tanta, ed aspettare tanto a lungo non è nelle corde dell’imprenditore greco che, insieme ai due compagni di avventure, pensa a qualcosa di mai visto, una sfida più filosofica che imprenditoriale: comprare le uve in Toscana, attraverso l’aiuto e le conoscenze di Mario Calzolari, di Syrah, perché il punto non è fare un vino toscano in Svezia, ma un vino svedese da uve biologiche e sane, portate, dentro un camion frigo, da Cortona alla Svezia, in un viaggio di più di 1.800 chilometri lungo tre giorni, e lì pressarle, fermentarle (in acciaio e in anfora), e poi passare all’affinamento, in botte piccola, per un anno o un anno e mezzo, deciderà l’enologo, Gerd Sepp. Un’idea assurda, diventata realtà.
I grappoli di Syrah, vendemmiati a metà settembre, sono arrivati in Svezia in perfetto stato sanitario, per scoprire il risultato si deve aspettare ancora un po’, ma il progetto ha un risvolto ancora più bello, perché le bottiglie prodotte non verranno messe sul mercato, ma saranno battute all’asta, per finanziare associazioni benefiche. E dopo l’Italia, nel mirino di Takis Soldatos, adesso ci sono Spagna e, ovviamente, Grecia ...

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