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Nelle miniere dell’Alto Adige per ridare vita ad un vino dall’alto residuo zuccherino come quello che si produceva due secoli fa: il progetto “Epokale” della Cantina Tramin, che affina il vino a 450 metri di profondità sotto la montagna

Nelle miniere che hanno segnato un pezzo di storia dell’Alto Adige, ora c’è chi ha investito per far rinascere un vino come quello che si beveva nel territorio più di due secoli fa. A mettere insieme il progetto è la Cantina Tramin, una delle più antiche realtà altoatesine (fondata nel 1898, e poi fusa, nel 1971, alla Cantina Sociale di Egna, nata nel 1893, ndr), che ha scelto la Miniera di Monteneve, in Val Ridanna, ad oltre 2000 metri di quota (una miniera dismessa di metalli preziosi, oggi sede del Museo Provinciale delle Miniere) per far affinare (per 7 anni, dopo 8 mesi sui lieviti, annata di debutto la 2009) il suo “Epokale”, Gewürztraminer raccolto dai due tra i vigneti più vecchi dell’azienda, nei dintorni del maso Nussbaumer, sulla fascia collinare ai piedi del massiccio della Mendola. Qui è stato stoccato al buio, a 4 chilometri dall’imbocco della galleria e ad una profondità di 450 metri sotto la montagna. La temperatura di 11° e l’umidità del 90% sono costanti per tutto l’anno, la pressione atmosferica pari a quella esterna.
“Ormai da parecchi anni - spiega Wolfgang Klotz, direttore commerciale della Cantina Tramin, www.cantinatramin.it - ci stiamo impegnando nella valorizzazione di questo vitigno e la nostra azienda è ormai riconosciuta da tutti come la Casa del Gewürztraminer. Ora abbiamo voluto realizzare un vino che ne esplorasse il potenziale di longevità e per farlo siamo andati indietro nel tempo, di almeno due secoli, quando nel Sudtirolo il Gewürztraminer veniva spesso proposto con un generoso residuo zuccherino”. “Sappiamo da sempre - spiega Willi Stürz, direttore tecnico della Cantina Tramin - che i vini conservati in alta quota sono migliori di quelli del fondo valle: temperatura e pressione atmosferica influiscono positivamente. Non disponendo di uno spazio adeguato per uno stoccaggio di lungo periodo in cantina, abbiamo scelto di portare le bottiglie nel luogo dove potessero avere le condizioni migliori possibili. In una miniera di alta quota sono praticamente perfette”. Ed il risultato dell’affinamento in miniera ha risposto alle aspettative. “Siamo particolarmente orgogliosi - commenta il direttore del Museo Provinciale di Ridanna, Andreas Rainer - per questa nuova funzione della nostra miniera. Un luogo perfetto a questo scopo, tanto che dopo l’arrivo delle bottiglie di Cantina Tramin ci sono giunte da altri produttori richieste simili”.
“Ne è risultato - spiega Willi Stürz, direttore tecnico della Cantina Tramin - un vino potente, con un residuo zuccherino ben percepibile ma perfettamente bilanciato da una nota di freschezza. Lo spettro olfattivo è particolarmente ricco ed esalta il concetto di suadenza olfattiva di cui Cantina Tramin si è fatta interprete nel territorio. Una complessità che spazia dalle note floreali e fruttate tipiche della varietà e ancora ben percepibili (dal litchi ai petali di rosa, dai fiori bianchi ai frutti esotici) ad un ampio spettro di sentori speziati dolci (chiodi di garofano, cannella, noce moscata, zenzero) e gradevolissime note minerali che si accentuano con il tempo rendendo Epokale sempre più corposo, profondo e succoso”.

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