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Iwsr, accelera il calo nei consumi globali di alcol: nel 2016 ribasso maggiore dei 5 anni precedenti (-1,3%). Crolla la vodka (-4,3%), ma gli spirits sono in crescita stabile. Giù anche la birra (-1,8%), stabile il vino (-0,1%)

La vodka non piace più, si preferisce il gin o la tequila; le bollicine fanno meglio del vino fermo, comunque più apprezzato di birra e sidro. Ma, in generale, gli alcolici non sono più protagonisti nei mercati globali. Ecco le tendenze emerse dai dati 2016 di Iwsr - International Wine & Spirits Research (www.theiwsr.com, la principale fonte di dati e analisi del mercato dell’alcol), che hanno registrato un calo dei consumi di alcol ad un tasso sempre più rapido. Nel 2016, il commercio globale di bevande alcoliche è diminuito dell’1,3%, contro un tasso medio del -0,3% nei cinque anni precedenti. Le ragioni per l’accelerata tendenza al ribasso comprendono un più rapido declino della birra, un’inversione delle tendenze per il sidro e il rallentamento della crescita per i drink misti. Per il vino, in generale l’andamento di mercato è in linea con i cinque anni precedenti, cioè un calo stabile dello 0,1%: le bollicine in crescita continua dell’1,8% e il vino fermo in calo dello 0,5%.
Il mercato della birra è andato giù dell’1,8% (contro un tasso di diminuzione pari allo 0,6% nei cinque anni precedenti).
La tendenza globale è un riflesso di tre dei principali mercati: la Cina, il Brasile e la Russia, che hanno registrato un calo più forte degli anni precedenti, rispettivamente del -4,2%, -5,3% e -7,8% nel 2016.
Il sidro ha registrato una diminuzione dell’1,5% dopo anni di crescita solida. I mercati responsabili di questa inversione delle tendenze sono stati il Sudafrica, che ha subito un calo dopo un periodo di crescita, ma soprattutto gli Stati Uniti, dove i volumi sono crollati del 15,2% dopo anni di crescita a due cifre.
Il mercato globale degli spirits ha registrato una crescita dello 0,3%, ma al suo interno si presentano due tendenze opposte. Il commercio di vodka trascina giù la performance complessiva degli spirits, diminuendo del 4,3% (sempre nel 2016). Il dato resta in positivo grazie a gin (+3,7%), tequila (+5,2%) e whisky (+1,7%). La tendenza negativa della vodka è in gran parte dovuta a perdite di volume ripide in Russia (-9,3%), che comunque è ancora il più grande mercato a livello mondiale. I principali mercati in cui le vendite di spirits sono cresciute l’anno scorso sono stati la Cina, gli Stati Uniti e il Messico.
Per il mercato mondiale degli alcolici, comunque, l’Iwsr prevede un aumento del consumo dello 0,8% entro il 2021. Il whisky sarà uno dei principali fattori di crescita, in quanto i volumi dovrebbero crescere di 650 milioni di litri entro il 2021. Il consumo di drink misti dovrebbe aumentare di oltre 400 milioni di litri nei prossimi cinque anni, mentre lo spumante potrebbe aggiungere al suo attuale consumo più di 220 milioni di litri. La birra si prevede che registrerà una forte crescita in molti mercati asiatici e dell’Africa subsahariana.

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