02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Kentucky lo stato più “caro” in termini di tasse sul vino, con 3,3 dollari a gallone (3,7 litri), Portland in Oregon l’area metropolitana più a misura di wine lover: gli Usa negli studi “Tax Foundation” e “Infogroup”, analizzati da WineNews

Gli Usa, come noto, sono la prima frontiera del vino italiano, mercato straniero n. 1 in assoluto in valore per il Belpaese (1,35 miliardi di euro nel 2016, un quarto dei 5,6 complessivi, ndr). Ma i 50 Stati a stelle e strisce sono molto diversi tra loro in termini di tassazione e di stili di consumo. E così, per esempio, emerge che il Kentucky è quello con le imposte più alte sul nettare di Bacco, mentre quella di Portland, la città più grande dell’Oregon, è l’area metropolitana più a misura di wine lover. Emerge da due studi, uno della “Tax Foundation” (aggiornato al 2016, https://goo.gl/lGdehQ) e uno di “Infogroup” (https://goo.gl/d1WpdX), analizzati da WineNews.

Sul fronte delle tasse, tra accise, tasse specifiche e così via, emerge che, come detto, il Kentucky (in una classifica che non tiene conto, però degli Stati in regime di monopolio sugli alcolici, ndr) è il più “caro”, con 3,3 dollari a gallone (3,7 litri), seguito dall’Alaska con 2,5 dollari, dalla Florida con 2,25, dall’Iowa con 1,75 dollari a gallone, e dal New Mexico e dall’Alabama con 1,7. Il più “economico” invece è la Lousiana con appena 11 centesimi di dollaro per gallone, seguito dalla California, capitale vinicola Usa, e dal Texas, con 20 centesimi, dal Wisconsin con 25, e dal Kansas e New York con 30 centesimi. In mezzo tanti altri Stati, tra cui due dei più importanti per la viticoltura americana, come quello di Washington, a 87 centesimi di tasse per gallone di vino, e l’Oregon, con 0,67. In quest’ultimo, però, dove l’industria enoica è particolarmente fiorente grazie al Pinot Nero, alberga la città che offre di più agli appassionati di vino, ovvero Portland e la sua area metropolitana, che tra cantina e wine store, offre 1.545 opzioni ogni 10.000 abitanti. A dirlo la classifica stilata da “Infogroup”, società di analisi dei “big data”, che ha messo in relazione il numero di cantine e attività economiche legate al vino con il numero di residenti nelle realtà metropolitane con oltre 1 milioni di abitanti complessivi. A seguire c’è San Francisco, in California, a poche miglia dalla Napa Valley con 730 imprese legate al vino ogni 10.000 abitanti, seguita da Seattle, nello Stato di Washington, con 712.
Ai piedi del podio ancora California, con Sacramento, altra città che lambisce la Napa Valley, con 690 opzioni ogni 10.000 abitanti, e poi Rochester, nello Stato di New York, con 684, San Josè, sempre in California, con 466, mentre “la Grande Mela”, ovvero New York, è alla posizione n. 7, con “appena” 397 tra cantine e negozi di vino per 10.000 abitanti. A chiudere la “Top 10” la capitale degli States, Washington Dc, con 364, poi Hartford, capitale del Connecticut, con 355, e Cincinnati, in Ohio, con 343. Dall’analisi dei dati, oltre alla classifica, emergono però anche delle tendenze interessanti. I residente delle aree metropolitane più legate al vino, per esempio, hanno una propensione a viaggiare (soprattutto all’estero e in crociera) più alta delle aree più legate alla birra, per esempio, praticano anche più attività legate a fitness, yoga e pilates, e preferiscono il teatro al cinema, e i concerti di musica classica agli altri generi ...

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli