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L’enoturismo avrà presto una legge ad hoc. Il senatore Stefàno: “l’iter del disegno di legge su enoturismo procede spedito in Commissione Agricoltura al Senato, dove ha subito solo limature, aspettiamo parere Commissione Bilancio”

Italia
Il senatore Dario Stefàno: enoturismo avrà presto una legge ad hoc

Cantine Aperte festeggia 25 anni, un traguardo simbolico ma importante, ma anche l’occasione giusta per fare il punto sul disegno di legge sull’enoturismo, la proposta di legge presentata a febbraio dal Senatore Dario Stefàno che si propone, sulla falsa riga del Testo Unico sul vino, di normare e regolamentare l’intero settore dell’enoturismo, tutt’altro che marginale per il tessuto economico dei territori del vino del Belpaese, con un giro d’affari annuo stimato in almeno 2,5 miliardi di euro, generato da 7 milioni di visitatori.

Nato sotto i migliori auspici, e con la “benedizione” sia di Carlo Pietrasanta, presidente del Movimento Turismo del Vino, che di Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini, il ddl è adesso “alle ultime battute in Commissione Agricoltura al Senato per le battute finali - ha spiegato a WineNews il Senatore e membro della Commissione Agricoltura al Senato Dario Stefàno - la prossima settimana valuteremo gli emendamenti, manca solo il parere della Commissione Bilancio per quanto riguarda gli aspetti fiscali, forse i più delicati. Quindi, tra massimo 10 giorni, il disegno di legge andrà in Commissione Agricoltura alla Camera, ma l’impianto è stato rispettato, ed il lavoro dei colleghi dell’altro ramo del Parlamento siamo certi non lo stravolgerà”.

Quello che è stato fatto in queste settimane, quindi, si limita ad una serie di “rifiniture - ha aggiunto Stefàno - specie su due aspetti: quello della cartellonistica, che è competenza delle Regioni, e quello che riguarda gli aspetti fiscali, a partire dalla regolamentazione del commercio all’interno degli shop aziendali che ospiteranno le degustazioni, e che sarà limitato ai prodotti caratteristici del mondo del vino, anche per non creare malumori e concorrenza con i commercianti che quotidianamente operano nei territori”.

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