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Con le importazioni passate da 1,7 a 6,4 miliardi di euro in dieci anni, l’Asia è ormai il futuro del vino. Su cui punta il Consorzio del Chianti che, sull’onda della crescita record del 2016, è andato alla conquista di Hong Kong, Singapore e Seoul

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Consorzio del Vino Chianti: l’Asia è ormai il futuro del vino

L’import di vino nel continente asiatico, nel corso di un decennio, è passato da 1,7 a 6,4 miliardi di euro, arrivando così a pesare per il 21,5% sulle importazioni mondiali. Di questi 6,1 miliardi quasi l’80% fa riferimento a Giappone e Cina. Con oltre 21 milioni di ettolitri, la Cina rappresenta uno dei primi mercati al mondo per consumi di vino con un incremento fra il 2014 e il 2015 del 10% (+44,7% sul 2010) e oggi rappresenta l’11% del consumo mondiale. Ecco i dati di Wine Monitor, l’Osservatorio del Vino di Nomisma, che hanno convinto il Consorzio del Chianti a investire ad Est, dove passa il futuro del vino.
Più in generale, l’Asia pesa ormai per il 6,5% nell’export vinicolo italiano (contro il 4,6% del 2006) e rappresenta un importante mercato di sbocco per i vini rossi della Toscana: nel 2016, le spedizioni nel Continente hanno superato i 42,2 milioni di euro, vale a dire l’8% di tutte le esportazioni dei vini rossi Toscani, con una crescita che solo negli ultimi quattro anni è stata del 186%. Il Consorzio del Vino Chianti, forte di queste proiezioni, ha deciso di partecipare al primo Prowine di Hong Kong, prima tappa di un tour asiatico che ha toccato anche Singapore e Seoul.
“Abbiamo riscontrato un grande interesse - ha spiegato Marco Alessandro Bani, direttore del Consorzio Vino Chianti - e abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con un pubblico più maturo e consapevole rispetto al passato per quanto riguarda il nostro prodotto. Ad Hong Kong, in particolare, l’organizzazione è stata ottimale e nel complesso le nostre aziende hanno incontro oltre 150 buyers arrivati da tutti i territori limitrofi. E’ indubbio che torneremo in Asia già nel 2018 in quanto il mercato lo impone dati i numeri che il consumo interno di questo paese sta registrando. Ogni seminario che abbiamo organizzato ha riscosso enorme interesse e tanta partecipazione. Siamo convinti che la strada sia quella giusta per promuovere la nostra Denominazione”.

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