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Soave Preview 2017: alla scoperta dei “cru” del Soave nella degustazione guidata dalla Master of Wine Sarah Abbot. I migliori assaggi di WineNews, con la fortunata annata 2016 e qualche sorpresa dalle vecchie annate

Italia
I migliori assaggi WineNews, tra vecchie annate ed una vendemmia 2016 fortunata di Soave

“Potenzialità e diversità fanno parte della storia del Soave che, come tutti i grandi terroir, esprime le sue grandi differenze nei cru. Senza queste il vino diviene commodity”: così, sintetica e lapidaria, Sarah Abbott, Master of Wine, ha annoverato il Soave tra le grandi denominazioni in apertura della degustazione “I grandi Cru del Soave”, nella cornice della Soave Preview. Ha così sgombrato il campo, se mai ce ne fosse ancora bisogno, da un passato che “bollava” il bianco veronese come vino a buon mercato pur molto conosciuto, in particolare negli Stati Uniti.
Comprendere l’espressività del Soave nei diversi cru, proprio perché sfaccettata, è un bell’esercizio, ma non facile nel “saliscendi” di annate nella degustazione di 12 cru rappresentativi della denominazione guidata da Sarah Abbott, appunto, con il giornalista Alessandro Brizi. Quello dei cru - come per esempio Castelcerino, Costeggiola, Fittà, Tremenalto, Costalunga, Calvarino, Menini, Carbonare, Sengialta, Foscarino, Carniga, Mondello, Pigno, Casotti, Monte Tenda, Salvarenza, Fontana - è il tema caldo della denominazione che li ha inseriti all’interno del disciplinare di produzione con la definizione tecnica di “menzioni geografiche aggiuntive”, ritenendoli una leva strategica fondamentale per la denominazione sui mercati esteri per entrare a pieno titolo nel ristretto novero delle zone di produzione di più antica vocazione vitivinicola a livello mondiale. Sono ben 64 le cosiddette “Vigne storiche” - definite in base a un lungo studio di zonazione viticola - che, per la storicità che le contraddistingue, presentano specifiche caratteristiche produttive, come l’esposizione, la giacitura, l’origine geologica.
A proposito della poliedricità del Soave, non si possono poi ignorare altre e numerose variabili viticole ed enologiche. Per elencarne solo alcune: la presenza o meno accanto alla Garganega del Trebbiano di Soave, la forma di allevamento a pergola soavese o a spalliera (oggetto di un focus specifico nel corso di Soave Preview), il livello di maturazione delle uve e poi il ricorso o meno alla macerazione delle bucce prima della fermentazione o all’affinamento sulle fecce, per finire all’uso del legno.
“Insomma l’interpretazione dei produttori - ha sottolineato Sarah Abbott - ha anch’essa un ruolo importante che diventa parte integrante dell’espressione del terroir e produce quelle espressioni gloriosamente individualistiche che caratterizzano i vini italiani di cui non bisogna avere paura perché sono una opportunità”. Quando bere il Soave? I vini in assaggio a Soave Preview - 134 etichette pe 62 aziende presenti - hanno messo in evidenza che il Soave in moltissimi casi dà il meglio di sé a partire dal secondo anno dalla vendemmia. Certo per andare oltre bene ci vogliono uve all’altezza, una condizione molto diffusa oggi, visto l’elevato livello qualitativo raggiunto dalla denominazione. Pochi ne hanno consapevolezza purtroppo e il mercato chiede e propone vini d’annata.
L’annata 2016, l’ultima entrata in commercio, è stata fortunata. Poche le emergenze fitosanitarie e di conseguenza molto ridotto il numero dei trattamenti (ai limiti inferiori storici) ed elevata sanità delle uve, anche grazie all’assenza di grandinate. Non è mancato un ottimale rifornimento idrico con le piogge di giugno e agosto che hanno agevolato l’attività vegetativa della Garganega, quindi il decorrere senza intoppi delle diverse fasi fenologiche e un buon equilibrio vegeto-produttivo sfociato in produzioni non esuberanti; inoltre, le ottime escursioni termiche tra giorno e notte nel periodo finale della maturazione hanno favorito l’espressione della florealità del bouquet. Dal punto di vista compositivo, le uve sono risultate nella media delle ultime annate per acidità e zuccheri e molto ricche per quanto riguarda le sostanze aromatiche che esaltano la sapidità e la florealità dei vini richiamando le espressioni più classiche del Soave.

Focus - Soave, i migliori assaggi di WineNews

Annata 2016
Coffele Castelcerino - Soave Classico 2016 - Fiori bianchi e note agrumate per un naso di grande finezza; in bocca è salino, rotondo, di grande equilibrio, persistente.
Corte Adami Vigna della Corte - Soave 2016 - Naso fine, floreale e agrumato; in bocca la freschezza sposa la rotondità in una fusione tra l’acidità spiccata e l’estratto importante.
Gianni Tessari Monte Tenda - Soave Classico 2016 - Naso esplosivo di fiori bianchi ed erbe aromatiche; in bocca alla salinità si aggiungono la salvia e il rosmarino; quest’ultimo concorre alla nota amara finale; complesso.
Gini - Soave Classico 2016 - Naso molto fine che preannuncia l’eleganza e l’equilibrio del sorso che all’inizio ha una grande vivacità e poi si placa in un finale molto lungo.
I Stefanini Monte di Fice - Soave Superiore 2016 - Naso di fiori bianchi, freschissimo come il sorso; in bocca sapido con note di erba appena sfalciata; “troppo” giovane.
Le Mandolare Corte Menini - Soave Classico 2016 - Naso fiorito con note di pompelmo; grande sapidità in bocca dove torna il pompelmo che in chiusura conferisce una nota amara.

... Soave, altre annate
Cantina del Castello Carniga - Soave Classico 2011 - Colore giallo dorato, naso di fiori bianchi dolci, giglio e sentori di erbe aromatiche che si ritrovano in bocca con una rotondità piena.
Le Battistelle Roccolo del Durlo - Soave Classico 2014 - Naso ampio, ricco, fiori e miele e nel finale erbe aromatiche; in bocca si conferma esplosivo come al naso e chiude, lungo, con una gradevole nota di mandorla amara.
Tenuta Sant’Antonio Monte Ceriani - Soave 2005 - Colore giallo dorato; al naso spicca la dolcezza vanigliata del legno sposata con fiori bianchi “maturi” e una nota burrosa; in bocca si fa solido, masticabile, polputo e complesso; chiude con una nota ammandorlata.
Vicentini Il Casale - Soave Superiore 2015 - Naso intenso e netto che preannuncia la salinità del sorso polposo e, comunque, fresco in cui si insinua il finale di mandorla amara.

Clementina Palese

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