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Creare valore, anche con semplificazione burocratica non più rinviabile per il futuro del vino italiano. Così Federvini. Il vice ministro delle Politiche Agricole, Olivero: “decreti Testo Unico entro l’anno”. Le Dogane: “stop registri cartacei”

La creazione di ulteriore valore aggiunto, che passa necessariamente anche da una semplificazione burocratica vera e concreta, non più rinviabile: si gioca qui, in buona parte, il futuro del vino italiano, secondo Sandro Boscaini, presidente Federvini, rieletto in un’assemblea a Roma in cui, in questo senso, arriva una buona notizia. Nei prossimi giorni, hanno annunciato Giuseppe Peleggi e Teresa Alvaro, direttore generale e direttore centrale delle Tecnologie per l’Innovazione dell’Agenzia delle Dogane, le aziende potranno dire addio ai registri cartacei per le esportazioni.

Tradotto, spiega a WineNews la Alvaro, “se oggi gli operatori del settore devono compilare anche su cartaceo tutte le operazioni definite “fiscalmente rilevanti”, con la nuova direttoriale (che dovrebbe arrivare in una decina di giorni, ndr) avremo un registro telematico sul sistema dell’Agenzia,
che viene alimentato dagli operatori stessi, come oggi già fanno con gli scambi telematici relativi alle movimentazioni e allo scarico e carico dei prodotti, e questo farà si che tutti i registri cartacei saranno aboliti. E sono in arrivo altre semplificazioni: le verifiche, per esempio, non costringeranno gli operatori a stampare montagne di carta, perchè i verificatori avranno a disposizione tutti i dati telematici, compresa la Guardia di Finanza”. Di certo, però, la grande attesa per il settore del vino è quella per i decreti attuativi del Testo Unico, già annunciati dal Ministero delle Politiche Agricole a Vinitaly, e che i presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, Luca Sani e Roberto Formigoni, sono pronti a ricevere. E che, spiega a WineNews il vice ministro delle Politiche Agricole Andrea Olivero, “sono già 36 e, in parte, tecnicamente pronti e già trasmessi alla Regioni per la concertazione, e che contiamo di vedere in maniera definitiva entro l’anno”.

Concertazione che, sottolineano sia Olivero, uomo delle istituzioni, e Boscaini, rappresentate dell’impresa, è stata alla base del lavoro tra Ministero e organizzazioni di filiera per il Testo Unico, e che vuole essere la linea guida del lavoro futuro.

“Siamo qui per lavorare insieme - dice Boscaini - e anche se non sempre le cose sono andate per il verso giusto, noi ci siamo, insieme alle altre rappresentanze della filiera. In pochi credevano che si arrivasse al Testo Unico in Italia, viste le tante anime diverse del settore, che deve mettere insieme grandi e piccolissime realtà. Ma ci siamo riusciti, e oggi abbiamo un impianto legislativo che protegge, che da sicurezza, ma ora con i decreti attuativi deve eliminare la troppa burocrazia che ancora c’è nel nostro settore. E tutti insieme dobbiamo lavorare per creare ancora più valore per un settore che è sempre più pilastro della nostra economia, che nasce dall’agricoltura, che racconta le capacità delle nostre genti e di nostri territori di produrre e innovare, con le aziende che diventano ambasciatrici dei loro territori dove creano economia, e che generano rapporti virtuosi anche con la ricerca”.

“Va benissimo dire che il vino è cultura, arte, poesia, perchè è verissimo. Ma il vino - ha aggiunto il presidente del Gruppo Vino di Federvini, Piero Mastroberardino - è soprattutto economia, imprese, e ancora di più cultura di impresa. Che in Federvini è molto forte. L’impresa è un attivatore di processi virtuosi del territorio, e le imprese del vino lo sono. E c’è un rapporto virtuoso tra le une l’altro, perchè poi il territorio, che diventa tale perchè un gruppo di imprese ne intuisce le potenzialità e ci investe, si trasforma a sua volta in un volano, in moltiplicatore di valore per altre imprese. E poi, magari, il marchio del territorio diventa sostegno per i marchi più deboli. Detto questo - sottolinea Mastroberardino - così come un’impresa non deve smetter mai di investire risorse per fare promozione del suo marchio, così deve fare la parte istituzionale che governa il territorio. E qui mi rivolgo in particolare al Ministero a livello nazionale, ma anche a tutte le istituzioni locali: non molliamo la prese per raccontare i nostri territori al mondo, non riduciamo le risorse”.

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