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Uk, tra grandi bollicine prodotte in casa (l’ultima arrivata è la “Kit’s Coty Coeur de Cuvée” 2013 di Chapel Down) e il vino cinese sugli scaffali della Gdo a 7 sterline a bottiglia, la sfida per i Paesi produttori si fa sempre più difficile

Pensare alla Gran Bretagna come ad una potenza del vino mondiale, solo qualche anno fa, sarebbe suonato come uno scherzo, un’eresia. Ed il presente non è poi così diverso, nonostante la produzione interna sia cresciuta enormemente, e le aziende, anche con l’aiuto di Londra, continuino ad investire. Puntando sulle bollicine, anche di qualità: Chapel Down, diventata ormai una griffe importante, con i suoi 38 ettari nel Kent, ha lanciato sul mercato una bottiglia da 100 sterline, si chiama “Kit’s Coty Coeur de Cuvée” 2013 ed è prodotta con le migliori uve Chardonnay del vigneto di Kit’s Coty. Sono 1.600 le bottiglie prodotte, rigorosamente numerate, di quello che è diventato il vino più costoso mai prodotto in Gran Bretagna, superando le 75 sterline del “Nyetimber’s single vineyard sparkler Tillington”, prodotto nel Sussex.
Dinamiche nuove, con cui gli storici Paesi produttori devono imparare a fare i conti, che si incrociano, proprio sugli scaffali della Gdo inglese, con nuovi competitor. Come la Cina, in un certo senso attesa, dopo anni di investimenti monstre, che stanno portando il vino del Dragone nelle case dei consumatori occidentali. L’ultimo arrivato, negli store di Tesco, è il Cabernet Sauvignon Moser XV di Changyu, il primo grande Chateau cinese, in vendita, come racconta il magazine britannico “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com) ad appena 7 sterline a bottiglia.
Un segnale chiaro di quella che è una realtà sottolineata anche dall’ultimo report Oiv, in cui la Cina si è confermato come secondo vigneto al mondo dietro alla Spagna, con 847.000 ettari, 17.000 in più del 2015. Dinamica che certo non sfugge al buying manager della sezione vino di Tesco, il Master of Wine James Davis: “la Cina è uno dei più grandi consumatori di vino al mondo, ogni anno consuma due miliardi di bottiglie, e adesso stanno diventano tra i maggiori produttori, davanti persino a Paesi nel vino da decenni, come Cile e Nuova Zelanda”.

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