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Analisi WineNews - Il “G7 del vino”: Italia leader mondiale per volumi di produzione, Spagna n. 1 per ettari vitati e quantità esportate, Francia al top per valore all’export, Usa per l’import in valore e consumi, Germania prima in volume nell’import

Italia
Il G7 del vino analizzato da WineNews

Italia leader nel mondo per volume di produzione del vino, Spagna n. 1 per superficie vitata e quantità esportate, Francia al top per valore delle esportazioni, Usa al vertice per l’import in valore e per i consumi complessivi, Germania prima in volume di vino importato, e la curiosità Andorra prima per i consumi procapite: in vista del G7 dei Paesi del mondo che sarà di scena in Italia a Taormina (26-27 maggio), ecco il “G7 del vino”, con i primati mondiali dei principali Paesi produttori analizzati da WineNews.
Dal “G7 enoico” (dati Oiv-Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino, che ha presentato di recente i suoi dati sulla Congiuntura vitivinicola mondiale 2016), emerge che l’Italia si conferma al vertice assoluto per volume di vino prodotto, con 50,9 milioni di ettolitri nel 2016 (esclusi succhi e mosti), davanti a Francia (43,5 milioni di ettolitri), Spagna (39,3), Stati Uniti (23,9), Australia (13), Cina (11,4) e Sudafrica (10,5).

A livello di superficie a vigneto, invece (i dati Oiv non distinguono tra uva da vino e uva da tavola), la Spagna è leader assoluta, con oltre 975.000 di ettari vitati, seguita dalla Cina con 847.000 ettari (ma con la grande maggioranza destinata alla produzione di uva da tavola), dalla Francia con 785.000, poi dall’Italia con 690.000, dalla Turchia con 480.000 (ma anche qui l’uva da tavola pesa per oltre la metà del totale), dagli Usa con 443.000 ettari e dall’Argentina con 224.000.
Spagna che, tra le curiosità, è anche al vertice assoluto per superficie di vigneto a biologico con 96.591 ettari nel 2015 (dati Corriere Vinicolo-Unione Italiana Vini) davanti all’Italia con 83.643 e alla Francia con 68.579, con l’Europa che nel complesso copre l’85% di tutta la superficie vitata condotta in regime biologico nel mondo.

Ma la Penisola Iberica si posiziona al top anche per volume di vino esportato, nel 2016 con 22,3 milioni di ettolitri, ancora una volta davanti all’Italia con 20,6, alla Francia con 14,1, al Cile con 9,1, all’Australia con 7,5, al Sudafrica con 4,2 e agli Usa, con 4,1 milioni di ettolitri.
In valore, invece, la palma di migliore esportatore spetta alla Francia, con oltre 8,2 miliardi di euro, seguita dal Belpaese con 5,3 (altre fonti parlano di 5,6 miliardi di euro, ndr), e poi a distanza da Spagna con 2,6 miliardi di euro, Cile con 1,6, Australia con 1,4, Usa con 1,3 miliardi di euro, e a parti merito Nuova Zelanda e Germania con 960 milioni di euro di vino esportato.
Germania che, invece, è il primo Paese per l’import di vino in quantità, con 14,5 milioni di ettolitri nel 2015, davanti a Regno unito con 13,5, Stati Uniti con 11,2, Francia con 7,9, Cina con 6,4 milioni di ettolitri, Canada con 4,2 e Russia con 4 milioni di ettolitri.
Gli Usa, invece, sono leader assoluti per valore di vino importato, con 5 miliardi di euro, davanti a Regno Unito con 3,5, Germania con 2,4 miliardi euro, Cina con 2,1, Canada con 1,6, Hong Kong con 1,4 e Giappone con 1,3.

Gli Stati Uniti, inoltre, sono leader assoluti anche nei consumi complessivi di vino, con 31 milioni di ettolitri, davanti a Paesi storici per il consumo del nettare di Bacco come la Francia, a 27, e l’Italia, a 22,5, ma anche a Germania con 20 milioni di ettolitri, Cina con 17,3, Regno Unito con 13 e ancora Spagna con 9,9 e Argentina con 9,4.
Decisamente curioso, invece, il dato sui consumi procapite, dove numeri limitati della popolazione e livello di benessere giocano evidentemente un ruolo determinante: dai dati del Wine Institute (aggiornati al 2014) emerge infatti che al vertice di questo particolare “G7” dei consumi enoici c’è nientemeno che il piccolo Principato di Andorra, con 56,9 litri di vino procapite all’anno, seguito dalla Città del Vaticano con 56,2, e poi da Croazia con 46,9 litri, dal Portogallo con 43,7, dalla Francia con 43,1 (unico dei grandi Paesi produttori in posizioni alte della classifica), dalla Slovenia con 42,5 e dalla Macedonia con 40,4 (con l’Italia a quota 34,1 litri).

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