02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Vinitaly2017: la degustazione “Wine Research Team”, con le aziende che guardano al futuro della sostenibilità ambientale e ai consumatori guardando alla scienza, capitanate dal presidente degli enologi italiani, Cotarella

“La scienza è la madre del vino di qualità, più sostenibile per ambiente e consumatori”, dice Riccardo Cotarella, “ed è fondamentale che le aziende, come succede in questo caso, si mettano insieme per una ricerca scientifica seria e che punti alla divulgazione della conoscenza”, sottolinea il professor Attilio Scienza, non solo perché “diventa anche un valore da spendere sul mercato”, dice a WineNews il fondatore della americana WineBow, Leonardo Lo Cascio, ma anche perché è un dovere etico dei produttori, come dicono due firme di eccezione del vino italiano, come Bruno Vespa e Massimo D’Alema: i messaggi dalla degustazione del Wine Research Team, che ha chiuso Vinitaly.

Un’Italia del Vino che crede nel valore della ricerca scientifica e la condivide per produrre vini ancora più buoni e sani, perché il vino sia sempre moderno e millenaria fonte di piacere. Una barca con una vela spiegata, la sfida tra l’uomo e la natura, l’enologo e le sue vigne: Wine Research Team nasce nel 2012, con l’intento di caratterizzare alcune imprese vitivinicole espressione di gran parte del territorio italiano. La guida tecnica è nelle mani di Riccardo Cotarella, presidente degli enologi italiani, che dalla vendemmia 2012 ha proposto un protocollo tecnico condiviso per ottenere vini di grande qualità in assenza di solfiti aggiunti. Aziende di consolidata tradizione e altre di più recente formazione, dal 2014, hanno formalizzato il loro progetto comune, con l’obiettivo di mettere a patrimonio comune le proprie esperienze e conoscenze. Nel comitato scientifico, fra gli altri, oltre a Riccardo Cotarella, i professori Attilio Scienza, Fabio Mencarelli e Riccardo Valentini e il giovane enologo Nicola Biasi.

E veniamo ai vini. Bevibilità e piacevolezza immediata nel sorso del Rosato Anniversario 2016 di Leone de Castris, un vino che non delude mai. Stessa piacevolezza passando ad un bianco con la Falanghina dei Mille 2015 de La Guardiense, profumatissima e sapida. Sempre restando alla produzione bianchista un vero e proprio caposaldo: il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Vigna Novali Riserva 2003 di Terre Cortesi di Moncaro, ennesima dimostrazione della capacità di invecchiamento di questo vitigno, forse il più importante tra quelli a bacca bianca italiani. Trova una buona espressione varietale il Pinot Nero 2013 de La Madaleine, l’azienda umbra di Massimo D’Alema , un vino destinato a crescere. E rimanendo tra le celebrità, possiede freschezza e bella beva il Primitivo Raccontami 2013 di Futura 14, l’azienda pugliese di Bruno Vespa , un rosso centrato e dal sorso succoso e vivace. Avvolgente e piacevolmente dolce l’Amarone della Valpolicella Riserva 2013 di Monte Zovo, dal bel finale lungo e caldo. Un vino di grande struttura e di articolazione complessa il Don Luigi 2008 di Di Majo Norante, ancora giovane e molto potente. Fitto e sfaccettato il Montefalco Sagrantino Exubera 2009 di Terre de La Custodia, dai profumi intensi di viola e rosa appassita. Scalpitante e a tratti arcigno il rosso del cilento Gillo Dorfles 2012 di San Salvatore, un vino dalla forte personalità e dal fascino indubbio. Austero e di bella forza espressiva il Taurasi Riserva 2012 di Donnachiara, a rimarcare ancora una volta le doti dell’Aglianico irpino. Sempre dal sud, e precisamente dalla Puglia, proviene l’originale Ottavianello 2014 di Carvinea, un vino ottenuto da un vitigno di antica coltivazione che mette in campo dolcezza e morbidezza da primato. Un altro vitigno originale, ma questa volta del nord, compone il piacevole Bricco dei Guazzi 2015 di Geneagricola, si tratta dell’Alba Rossa, incrocio tra Nebbiolo e Barbera, che si avvia a dare vini interessanti. Incrocia bene acidità e morbidezza il Vigna Camarato 2010 di Villa Matilde, un rosso intenso nei profumi quanto fitto e solido in bocca. Buone sensazioni complessive nell’ancora giovane Nobile di Montepulciano Antica Chiusina 2013 di Tenute del Cerro.


Focus - Le aziende del Wine Research Team

Cantina Ricco

Cantine Mito

Cantine Monrubio

Carvinea

Cascina Pastori

Cigognola

Coppo

Di Majo Norante

Donnachiara

Falesco

Futura 14

Genagricola

Greco

Villa Sandi

La Guardiense

La Madeleine

Leone de Castris

Monte Zovo

Muròla

Nuova Tenuta Paradiso

Pucciarella

San Patrignano

San Salvatore

Sant’Isidoro

Tenuta Coppadoro

Tenuta di Frassineto

Tenute del Cerro

Terre Cortesi Moncaro

Terre de La Custodia

Trequanda

Villa Matilde

Villa Medoro

Valle d’Assisi

Vallepicciola

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli