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“La “Sagrantino Stage” sarà spettacolare per i territori toccati e la valenza tecnica. È il quarto anno al Giro d’Italia di una Tappa del Vino”: così il direttore Mauro Vegni. A WineNews: “in futuro allargheremo a territori simbolo della gastronomia”

Italia
Le vigne di Montefalco saranno attraversate dalla Sagrantino Stage del Giro di Italia il 16 maggio

“Per il quarto anno consecutivo il Giro d’Italia propone la Tappa del Vino, prodotto di eccellenza italiana nel mondo, fino a oggi sempre con una cronometro individuale. Nel 2014 la Barbaresco-Barolo, nel 2015 la Treviso-Valdobbiadene, lo scorso anno la Chianti Classico Stage da Radda in Chianti-Greve in Chianti. Quest’anno abbiamo scelto un’altra area geografica molto importante come il suo vino che è tra i più pregiati d’Italia, il Sagrantino. Sono certo che questa cronometro sarà spettacolare sia per i territori toccati, che sono unici nel loro genere, sia per la sua valenza tecnica, che la renderà determinante ai fini della corsa”. Parola di Mauro Vegni, il direttore del Giro d’Italia, che, oggi a Vinitaly a Verona con il Consorzio Tutela Vini Montefalco, ha presentato la cronometro “Sagrantino Stage”, la nuova tappa del Giro d’Italia 2017 tra i vigneti del celebre rosso umbro (il 16 maggio, 39,2 km decisivi da Foligno a Montefalco, con tanto di etichetta celebrativa e un programma di eventi aspettando il Giro; www.consorziomontefalco.it), la cui edizione n. 100 si intreccia con i 25 anni della Docg Montefalco Sagrantino, sullo sfondo di un’Umbria che riparte, dopo il terremoto anche da qui. Vegni, che a WineNews, ha detto che in futuro ci allargheremo anche ai territorio simbolo della gastronomia italiana, ma, intanto, per il prossimo anno stiamo già trattando con due Regioni per i loro territori, la Lombardia (una tappa in Franciacorta?) e l’Emilia Romagna (con la sua Wine & Food Valley).
Un’edizione n. 100 del Giro che avrà anche un’altra tappa tra i vigneti: la penultima, il 27 maggio, la Pordenone-Asiago, 190 km nel cuore di alcune delle Docg, Doc e Igp viticole più note del Veneto. Dai cui vigneti provengono anche le “bottiglie del trionfo”, con immancabile etichetta rosa, cuvée speciale prodotta da Astoria e “battezzata” oggi a Vinitaly dal direttore del Giro.
La cronotappa umbra conferma dell’attenzione della Corsa Rosa per i patrimoni enologici nazionali, in tappe combattute e spettacolari, ricordando l’arrivo a Montalcino, nel 2010, dopo aver percorso km di sterrato tra i vigneti di Brunello.

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