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Lavorare la terra è duro, ma nuove tecnologie e internet possono rendere l’agricoltura più smart e aiutare gli agricoltori. Cia e Vodafone verso un accordo per introdurre in campi ed aziende l’internet delle cose (applicato ai mezzi di lavoro)

Con l’internet delle cose l’agricoltura si fa smart: ovvero come le nuove tecnologie applicate ai normali mezzi da lavoro in campo agricolo, possano innovare e facilitare il mestiere dell’agricoltore. Lavorare la terra è duro, ma smartphone, sensori e device connessi tra loro possono venire in aiuto, permettendo, ad esempio, di monitorare la propria azienda in tempo reale, mostrando dove stanno lavorando i mezzi agricoli in un determinato momento, o ancora rilevare velocemente e lanciare un allarme in automatico se avviene un incidente. Oppure un sistema tecnologico centralizzato può decidere autonomamente in maniera automatica, irrigare quando le condizioni dell’umidità del terreno o del meteo lo richiedano. Alcune delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie declinate sull’agricoltura sono oggetto di una sperimentazione, avviata da Cia insieme a Vodafone che presto daranno vita a un accordo per un più ampio utilizzo. Come spiegato, ieri a Vinitaly a Verona, dal presidente Cia Dino Scanavino “l’accordo che stiamo per stipulare con Vodafone prevede l’utilizzo delle tecnologie per inserire processi di innovazione nelle nostre cantine e nelle nostre aziende. Abbiamo sperimentato in silenzio, senza enfasi, ma con l’adeguata attenzione, un progetto che porterà grande innovazione nei comparti agricoli”.

Per Augusto Bandera di Vodafone Italia “l’internet delle cose difatto vuo dire una serie di applicazioni, basate sulla connettività che connettono device diversi che fino a ieri non parlavano tra loro e che ora lo fanno. Da una lavatrice a una stazione meteo. Questo vuol dire che io posso raccogliere dati e misure direttamente dal campo, metterli insieme e prendere così le decisioni più opportune. Un ecosistema di oggetti e persone connessi tra di loro, che in agricoltura vul dire una serie infinita di applicazioni. Quelle che abbiamo deciso di declinare sono la gestione dei mezzi agricoli e delle flotte, per sapere, ad esempio, dove sono le mie attrezzature, quanto vengono usate e in che modo. Un altro aspetto è ad esempio l’energia o la sicurezza. Moltissimi operatori agricoli lavorano in solitudine, magari in un campo lontano da chiunque altro, a lavorare con attrezzature che potenzialmente sono pericolose. Se io dovessi avere accidentalmente un problema grazie alla tecnologia possiamo individuare una persona che è a terra immobile perché magari ha avuto un problema o un malore”.

“Crediamo nell’innovazione - ha aggiunto Scanavino - e siamo convinti che sia l’elemento che potrà caratterizzare la qualità delle produzioni agricole e la qualità della vita di chi lavora in queste aziende. Quindi cerchiamo partner strategici altamente innovativi con strumenti e competenze che sappiano dare risposte alle nostre esigenze. Vodafone sta nella partita e ha deciso di portare avanti la partita con noi”.

“Abbiamo dei progetti pilota e stiamo sperimentando - ha detto Bandera - convinti l’internet delle cose, e la tecnologia più in generale, possano aiutare a migliorare le produzioni, il modo con cui si lavora in ogni settore e tra questi uno dei principali è proprio l’agricoltura. Grazie alla tecnologia possiamo ottimizzare un settore primario com l’agricoltura”. Un’agricoltura che si fa sempre più tecnologizzata perché, ha osservato ancora Bandera, “se noi abbiamo una stazione meteo e la connetto con il sistema di irrigazione, io posso in maniera automatica, leggendo i dati meteo rilevati, quelli previsti e incrociarli con i dati sull’umidità che mi provengono da delle sonde nel terreno, decidere se irrigare o meno. Questo crea un risparmio dell’acqua ingente, specie per alcune coltivazioni e mi aiuta a non irrigare troppo o troppo poco”.

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