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Vinitaly 2017: Coldiretti presenta la top 10 dei vini che hanno fatto boom di vendite nel 2016: al top Ribolla (+30%), Passerina e Ripasso (oltre +20%), poi Pecorino, Primitivo, Pignoletto, Custoza, Negroamaro, Lagrein e Traminer (tra +10 e +20%)

Ribolla gialla (+31%), Passerina (+24%) e Valpolicella Ripasso (+23%): ecco il podio della top 10 dei vini le cui vendite - in un 2016 appena passato che è stato ottimo per il vino italiano dentro e fuori i confini nazionali (fatturato a 10,1 miliardi di euro, +3%, e record export a 5,6 miliardi di euro, +4%) - sono cresciute di più. A dirlo l’analisi della Coldiretti (su dati Infoscan Census) presentata nel primo giorno dell’edizione n.51 di Vinitaly, a Verona - dove, presso lo stand dell’associazione di categoria, sono stati fatti idealmente sfilare in passerella tutti e dieci i vini italiani protagonisti di un boom di vendite, in un anno dove le vendite di vini a denominazione i bottiglia sono cresciute del 4,4% sul mercato interno.

La “classifica” di Coldiretti evidenzia senza dubbio un cambiamento rilevante nelle abitudini di consumo degli italiani, che premiano anche negli acquisti di vino le produzioni legate al territorio: globalizzazione o meno, gli italiani - precisa la Coldiretti - bevono locale, con vini a “chilometri zero” come dimostra il fatto che al quarto posto si posiziona il Pecorino con un aumento del 19%, e al quinto, con un +14%, il Primitivo. Sesta posizione per il Pignoletto, con un +13%, seguito dal Custoza (+10,5%) e da Negroamaro e Lagrein (appaiati, con un +10%), mentre il decimo posto (+10%) è appannaggio del Traminer. Il vino più venduto in assoluto nei supermercati italiani rimane però il Lambrusco, con 13,1 milioni di litri: a conferma, sostiene l’organizzazione presieduta da Roberto Moncalvo, di quanto siano pericolosi i tentativi di minare la distintività delle produzioni, rappresentata anche, almeno in ordine di tempo, dalla discussione, in sede europea, della possibilità di liberalizzazione d’uso dei nomi dei vitigni fuori dai luoghi di produzione. E’ quindi sempre più necessario che l’Italia si faccia sentire sul fronte dell’Europa (un dialogo che però è ben rappresentato dalla presenza, a Vinitaly, del Commissario Ue all’Agricoltura Phil Hogan, che ha anche visitato lo spazio di Coldiretti). Nelle parole di Roberto Moncalvo a WineNews, “dobbiamo fare in modo che la discussione verso la nuova Politica Agricola Comunitaria che ci sarà dal 2020 in poi sia una che valorizza meglio della precedente la peculiarità dell’agricoltura italiana e mediterranea, di cui il vino è principale ambasciatore nel mondo”.

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