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Dall’export che cresce grazie al Prosecco allo stato dell’arte della querelle legata alla spinosa questione dei fondi Ocm , passando per le ambizioni, politiche e personali, future: a WineNews il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina

L’export enoico del Belpaese ha chiuso il 2016 in crescita, a quota 5,6 miliardi di euro. Un ottimo dato, senza dubbio, legato però alle performance del Prosecco, che difficilmente, però, saranno sufficienti a raggiungere i 7 miliardi di euro di spedizioni nel 2020. come prospettato dall’ex premier Matteo Renzi proprio al Vinitaly del 2015. La buona notizia, comunque, è che il vino tricolore continua a fare bene sui mercati esteri, “facendo passi in avanti importanti - racconta a WineNews il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina - naturalmente in un contesto, anche internazionale, di un certo tipo. Ciò detto, io credo che dobbiamo riconoscere il fatto che, ancora una volta, l’esperienza vitivinicola italiana apre prospettive interessanti di sviluppo per le nostre imprese, per i nostri territori. Dobbiamo lavorarci ancora, ma credo che anche quello che stiamo facendo, proprio in questa esperienza di Vinitaly, e anche gli accordi firmati proprio in queste ore, vanno nel segno giusto”.

L’obiettivo dei 7 miliardi di euro, così, rimane alla portata, almeno secondo Martina, che sottolinea però: “non mi attarderei a discutere se sarà possibile o meno arrivare ad un obiettivo a cui l’intera sistema vitivinicolo italiano tende. Il tema vero è chiedersi cosa facciamo per raggiungerlo. Ed in questa domanda ci sono le scelte operative che stiamo portando avanti, anche in queste ore”. Per quanto riguarda lo stato dell’arte della querelle legata all’Ocm, vera nota dolente per tutto il settore, “c’è un lavoro molto serio che il Ministero ha fatto sul piano amministrativo per chiarire i percorsi, le regole, il metodo, le scelte fondamentali. Va seguito questo percorso. Io confido ovviamente che tutto si chiarisca presto e che ci sia chiarezza ovviamente per le imprese innanzitutto. Arrivavamo da una situazione ingarbugliata, ereditata sottolineo, e abbiamo lavorato credo nel senso di chiarire definitivamente bene come si possono utilizzare questi strumenti”.

Tutto ruota attorno alle regole, ovviamente, si parla da più parti di un Decreto Ministeriale per regolare le nuove norme sull’Ocm per i bandi, ma è ancora il Ministro delle Politiche Agricole a riportare tutto ad una dimensione diversa: “ quello che dobbiamo fare sul piano amministrativo e procedurale lo faremo nel quadro proprio di indirizzo che ci siamo dati, con questo lavoro serissimo di approfondimento amministrativo, che giustamente il Ministero doveva attuare per chiarire tutte le situazioni. Noi dobbiamo seguire le regole, con la massima garanzia, proprio in sostegno alle imprese agricole. E le regole ci sono - continua Martina - ma vanno interpretate, vanno gestite, vanno utilizzate. Il nostro obiettivo è quello di chiarire una volta per tutte, nel quadro regolatorio dato (che non decide il Ministero, ma, com’è noto, l’Unione Europea), come si possono utilizzare bene questi fondi, come vengono gestiti, quali attività. Questo è il nostro primo vero tema, al servizio delle imprese, non per vie diverse”. Chiosa, leggera, sul futuro politico dell’attuale Ministro: “mi piacerebbe continuare ovviamente a seguire l’agricoltura, questo senza dubbio. È una passione, prima ancora che un lavoro”.

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