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Alla Tenuta San Leonardo, custode di uno dei più grandi bordolesi, il San Leonardo, all’austriaca Weingut Bründlmayer, e al giornalista Steven Spurrier, il Premio Internazionale Vinitaly. Premio Speciale alla Tenuta San Guido per 50 anni di Sassicaia

Alla Tenuta San Leonardo, una delle più prestigiose griffe d’Italia, custode della tradizione di uno dei più grandi bordolesi della storia del vino italiano, il San Leonardo, tra i protagonisti del suo “Rinascimento”; a Weingut Bründlmayer, tra i nomi più importanti e prestigiosi del mondo del vino d’Austria; e Steven Spurrier, tra i più famosi critici e giornalisti inglesi del panorama enoico internazionale, e non solo, che al vino ha dedicato un’intera vita: ad incoronarli, il Premio Internazionale Vinitaly 2017, dedicato a personalità, aziende o istituzioni italiane ed estere che si sono distinte per il loro impegno nel campo enologico (la consegna nel Gala, domani sera, nell’affascinante cornice dell’Arena di Verona, alla vigilia di Vinitaly, 9-12 aprile). Ma non solo, perché c’è anche un altrettanto prestigioso Premio Speciale: alla Tenuta San Guido, tempio sacro del vino mondiale, dove da 50 anni nasce un autentico mito, il Sassicaia.
La Tenuta San Leonardo di Borghetto all’Adige-Avio (Trento), residenza dei Marchesi Guerrieri Gonzaga da tre secoli e oggi condotta da Carlo Guerrieri Gonzaga con il figlio Anselmo, cui va il Premio Internazionale Vinitaly per l’Italia, “custodisce una tradizione che si tramanda nelle particolari varietà di uve che caratterizzano i suoi vini. Con un blend sapiente di Cabernet Sauvignon, Carmenère e Merlot, il San Leonardo ha fatto la storia del vino italiano e ha posto all’attenzione di tutti una terra, il Trentino, come luogo di produzione di grandi vini rossi”.
“Grazie alle colline boscose del Waldviertel che proteggono i vigneti dai venti freddi provenienti da nord-ovest, e alle forti escursioni termiche della zona - si legge nell’assegnazione del Premio Internazionale Vinitaly per l’estero alla Weingut Bründlmayer di Langenlois - nasce un insieme di
grandi vini caratterizzati dal profilo aromatico intenso ed elegante. Le viti inoltrano le loro radici in suoli di origine antica, poveri e pietrosi, che donano ai vini finezza e note minerali. Si tratta di alcuni dei più famosi vigneti d’Europa, come il Zobinger Heiligenstein, il Lamm, il Kaferberg. I vini della Weingut Bründlmayer rappresentano perfettamente il territorio e le tradizioni del grande vino austriaco, e oggi sono ambiti e ricercati dai collezionisti e i buongustai di tutto il mondo.
Ex aequo, il Premio Internazionale Vinitaly per l’estero è attribuito a Steven Spurrier, “comunicatore, critico, giornalista, buyer, imprenditore, vinaio, visionario, mentore, ristoratore, autore, educatore, giudice e consulente, che ha trascorso la vita al servizio del vino, sempre con passione e distinzione, attraverso mille ruoli e professioni che ne hanno cadenzato la carriera”.
Ma l’edizione 2017 del Premio ha anche un riconoscimento speciale: alla Tenuta San Guido a Bolgheri in Toscana, “una delle aziende italiane più conosciute al mondo, grazie soprattutto ma non solo, al suo vino più famoso, il Sassicaia, vera e propria icona dell’enologia. Il Sassicaia ha permesso la divulgazione nel mondo della grande qualità dei vini di Bolgheri, e quindi per riflesso di tutta la Costa Toscana, e così facendo ha creato dal nulla una categoria di vini oggi famosissima, quella dei Supertuscan. Non solo, ma con annate mitiche quali ad esempio la 1968 e la 1985, il Sassicaia ha contribuito a conseguire le più alte valutazioni alle aste di tutto il mondo”. “Veronafiere e Vinitaly sono felici di potere dare il giusto riconoscimento a questa importante azienda vinicola italiana e al suo magnifico vino bandiera, il Sassicaia, che nel 2017 celebra il cinquantenario dalla prima annata immessa in commercio con il debutto della collaborazione con Giacomo Tachis, con un grand Tasting proprio a Vinitaly (L’11 aprile)”.
E, nella consegna del Premio, domani all’Arena di Verona, ci sarà anche la proclamazione del Premio Communicator of the Year, istituito in collaborazione con l’Iws-International Wine & Spirit Competition, riconoscimento ad una persona o a un’organizzazione le cui abilità comunicative abbiano fortemente contribuito a promuovere ed incrementare la consapevolezza e l’interesse del pubblico rispetto al vino e agli spirits negli ultimi 12 mesi, a Joe Fattorini, noto giornalista, broadcaster, wine educator, britannico, protagonista, a Vinitaly, della degustazione “A Story Book of Wine - L’affascinante storia del vino”
(9 aprile), perché “don il suo programma The Wine Show, trasmesso su Itv 1, nel 2016 ha portato gli spettatori e gli appassionati a conoscere il mondo del vino. Il suo programma viene seguito in 109 Paesi e con questa audience è entrato nel prestigioso club di 100 Most Influential People in Wine” (il vincitore riceverà, come di consueto, il premio a Londra nel novembre prossimo).


Info:
www.vinitaly.com

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