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Dalle ville ai castelli, 54 antiche tenute dove, su 20.000 ettari di paesaggio rurale intatto, si producono 30 milioni di bottiglie di vino, si raccontano a Vinitaly (Verona, 9-12 aprile) come in un “Grand Tour”: sono le Dimore Storiche Italiane

Dalle ville ai castelli, dai poderi alle residenze nobiliari di campagna, 54 tenute rurali storiche ed affascinanti, dove, su 20.000 ettari di paesaggio agricolo intatto e preservato, si producono 30 milioni di bottiglie di vino (ma anche olio), si raccontano a Vinitaly (Verona, 9-12 aprile) come in un “Grand Tour”: sono le Dimore Storiche Italiane (Adsi), impegnate nel mantenere la tradizione vitivinicola italiana, contribuento all’economia dei loro territori, accanto alla “valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale costituito da immobili storici e paesaggi intatti - spiega il presidente dell’Associazione Gaddo della Gherardesca - che rappresentano uno dei cardini del primato dei beni culturali del nostro Paese”.
Dal Trentino Alto Adige al Piemonte, dal Veneto alla Lombardia, dal Friuli Venezia Giulia all’Emilia-Romagna, dalla Toscana alle Marche, dall’Umbria al Lazio, dalla Puglia alla Calabria fino alla Sicilia, accanto alla produzione di vino, le Dimore Storiche Italiane, spesso guidate da alcune delle più antiche famiglie del vino che sono anche quelle della nobiltà italiana, le cui vicende, e quelle dei loro illustri antenati, si intrecciano con la storia stessa d’Italia, i cui capitoli si sono scritti in parte tra le loro mura, sono anche strutturate per offrire accoglienza, per dare agli appassionati la possibilità di vivere in prima persona la storia e le tradizioni italiani (delle 54 tenute a Verona, 42 dimore svolgono attività di agriturismo, con un’offerta di 650 camere, e oltre 50 aziende visitabili).
Tra queste ci saranno Castelli come il Castello di Cacchiano e il Castello di Sonnino, il Castello di Volpaia e il Castello Vicchiomaggio, il Castello di Verrazzano e il Castello di Ripa d’Orcia, il Castello di Torre in Pietra, il Castello di Roncade e il Castel di Salve, ma anche Ville come la Villa del Cigliano e Villa Le Corti Principe Corsini, Villa Calcinaia e Villa Vitas 1907, Villa Angarano e Villa di Maser, e, ancora dalle Tenute Guicciardini Strozzi alle Tenute di San Fabiano, da Barone Ricasoli ai Marchesi Gondi Tenuta Bossi, dalla Tenuta il Corno, da Banfi srl a Badia a Coltibuono, da Colle Bereto a Badia di Morrona, dalla Tenuta di Ghizzano all’Azienda Contucci, da Colognole ai Marchesi Ginori Lisci, dalla Tenuta di Pietra Porzia alla Tenuta di Fiorano, da Terre dei Pallavicini alla Tenuta la Marchesa, da Podere ai Valloni a Vicara, da Marchesi Alfieri all’azienda Marina Danieli, da Perusini ai Principi di Porcia e Bugnera, da Borgoluce alla Cantina Massimago, dalle Possessioni Serego Alighieri a Conte Emo Capodilista, da Guerrieri Rizzardi a Marcello del Majno, da La Rocchetta a Il Mosnel, dalla Cantina Montevecchio Isolani a Nesci, da Baglio di Pianetto alla Duca Carlo Guarini, da Il Pollenza ai Conti Bossi Fedrigotti, dalla Tenuta di Montegiove alla Tenuta Bellafonte.

Info:
www.dimorestoricheitaliane.it

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