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Esce “I sapori del vino”, un percorso fra le espressività irregolari dei vini contemporanei frutto di una straordinaria diversità enologica e viticola: così Fabio Pracchia di Slow Wine, ci accompagna verso la sua idea di “degustazione complessa”

Un’idea di “degustazione complessa” per riuscire a comprendere la natura irregolare dei vini contemporanei, che nascono da una viticoltura sempre più rispettosa dell’origine geografica della varietà espressiva dei singoli vitigni: questa è l’intenzione di “I sapori del vino”, il libro pubblicato da Slow Food per la collana Assaggi Slow Wine, scritto da Fabio Pracchia, enogiornalista e vice curatore del sito www.slowine.it.
“In passato ho avuto in testa gerarchie e classifiche, oggi no; sono convinto che ogni vino, prodotto nel rispetto dell’origine, abbia pari dignità. Esistono tanti vini quanti sono i diversi paesaggi agricoli; è in questa moltitudine di identità che si manifesta la migliore qualità del vino italiano, grazie al quale ho incontrato un sacco di persone, anch’esse diverse tra loro”, si legge nell’introduzione di un libro che tenta di mettere in discussione i limiti della degustazione analitica, dimostratasi utile in un panorama di vini rassicuranti, omologati e formalmente perfetti, oggi superato da un’attuale straordinaria diversità enologica, condensata di valori storici, geografici e culturali. Diversità che rievoca anche dedicando la parte finale del libro al racconto dei suoi personalissimi 42 vini memorabili.

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