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Eurostat: il vigneto Ue si estende su 3,2 milioni di ettari, di cui tre quarti tra Spagna, Francia ed Italia. Il 78% delle superfici è destinato a vini Dop e Igp. Percentuale che scende al 52% in Italia, ma è un dato errato: quello reale dice 77%

Italia
La fotografia generale di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, che, ogni cinque anni, monitora il mercato delle uve e del vino ...

Il vigneto europeo si estende su 3,2 milioni di ettari complessivi, coltivati da 2,4 milioni di vignaioli, per una superficie media di 1,3 ettari per azienda, anche se con differenze enormi tra un Paese e l’altro. Il 78% delle superfici vitate, pari a 2,5 milioni di ettari, è destinato a vini di qualità: 2,1 milioni di ettari, l’83% del totale, ai Dop, 0,4 milioni di ettari, il restante 17%, agli Igp. Ecco la fotografia generale scattata da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, che, ogni cinque anni, monitora il mercato delle uve e del vino, oltre al potenziale produttivo del vigneto europeo: i dati, infatti, sono del 2015, eccetto quelli italiani, addirittura del 2010.

Quello che salta all’occhio, però, è un dato che definire “ingannevole” non è eccessivo: secondo i dati Eurostat, infatti, dei 610.000 ettari vitati del Belpaese (diventati, nel frattempo, 637.000, grazie ad un’oculata politica di reimpianto, ndr) appena 317.000 sarebbero destinati alla produzione di vini di qualità, ossia il 52,1%. Numeri che cozzano con quelli presentati dalla Commissione Europea nel 2016, ripresi dall’Inventario Vitivinicolo dell’Ue, che parlano invece di 490.359 destinati alle produzioni di qualità, di cui 334.418 alla produzione di vini Dop e 142.274 di vini Igp. Insomma, un divario enorme, perché la percentuale reale del vigneto di qualità, così, salirebbe al 77%, in linea con la media europea del 78%, tenuta alta da Paesi come la Germania, l’Austria, l’Ungheria e persino la Spagna, in cui si fa qualità, a quanto pare, nella quasi totalità della superficie vitata nazionale, con percentuali tra il 95 ed il 100%.
Tornando ai numeri, detto dell’inesattezza di certi dati, la Spagna è il Paese più vitato d’Europa, a quota 941.00 ettari, il 46% dei quali in una sola regione, la Castilla-La Mancha, che da sola vale il 13,6% dell’intero vigneto Ue. Al secondo posto, la Francia, con 802.000 ettari e la media di ettari per vignaiolo più alta del Continente: 10,5 ettari pro capite. Al terzo posto, quindi, c’è l’Italia, con 610.000 ettari vitati (che sappiamo essere 637.000), ed una media di 2 ettari per azienda. Tre Paesi si spartiscono così tre quarti delle superfici vitate dell’Unione Europea, seguite a distanza da Portogallo (199.000 ettari), Romania (184.000 ettari), Grecia (103.000 ettari) e Germania (103.000 ettari), mentre tra le regioni più vitate, dietro alla Castilla-La Mancha, troviamo Languedoc-Roussillon (239.000 ettari) e Aquitania (144.000 ettari), entrambe in Francia.
Per le superfici vitate destinate ai vini di qualità, Spagna e Francia, insieme, valgono i due terzi del totale: nel Paese iberico si tratta di 899.000 ettari, il 95,6% del totale, di cui il 92,4% per i vini Dop, nell’Esagono sono, invece, 677.000 ettari, l’84,4% del totale. Ci sono poi Paesi, come detto, in cui la totalità delle uve sono destinate a vini Dop e Igp: Germania, Lussemburgo, Gran Bretagna, Repubblica Ceca e Slovenia. L’incidenza minore, invece, è in Romania, dove appena 50.000 ettari sono rivendicati alla produzione di vini Dop e Igp, ossia il 27,7% della superficie vitata totale.

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