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L’arte può rendere il vino immortale. Da questa idea nasce la collaborazione fra la Famiglia Cecchi e gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze, per celebrare con un cofanetto i 10 anni di Coevo, sintesi di Chianti Classico e Maremma

Italia
Il Coevo di Cecchi e il Trittico firmato da Teresa Parenti

Come creare qualcosa di permanente nel tempo legato al vino, una sorta di simbolo da conservare, contemplare e godere? L’immortalità dell’arte è la risposta che hanno trovato insieme la Famiglia Cecchi e l’Accademia delle Belle Arti di Firenze nel creare il progetto Trittico, un cofanetto - œuvre d’art che celebra con originalità i 10 anni di vita di Coevo, un vino che rappresenta i due territori più cari alla storica cantina di Toscana: il Chianti Classico e la Maremma.
La contaminazione artistica di primo livello ha coinvolto i giovani studenti dell’Accademia che sono stati chiamati ad interpretare e raccontare col loro fresco occhio artistico questo blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot e Merlot. Svariate selezioni hanno portato alla scelta internazionale di tre disegni (di Maryam Karamj - Iran, Teresa Parenti - Italia, Eugenya Pankratova - Russia), che comporranno l’interno dei 200 numerati tetraedri in legno scuro.
“Anche in questa occasione il connubio tra arte e impresa è stato fecondo - ha dichiarato la vice direttrice dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze, Angela Nocentini - e si è dimostrato come i mecenatismi e le nuove forme di impresa, in connubio con la creatività dei giovani artisti, definiscono il miglior made in Italy”.

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