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Nell’asta primaverile di Pandolfini (Firenze, 7 aprile) protagonista assoluto Masseto (con una collezione proveniente dalla cantina aziendale), ma non solo. Fra i francesi i “soliti” borgognoni, che ormai superano i bordolesi in quanto a stime

Asta enoica di primavera di grande levatura (240 lotti) quella che è di scena il 7 aprile, a Firenze, nel palazzo di Borgo degli Albizi, location prestigiosa della casa d’aste Pandolfini. Focus decisamente incentrato su Masseto, con diverse bottiglie speciali provenienti direttamente dalla cantina della cantina bolgherese. Tra i top lot italiani, quindi, è Masseto a monopolizzare, o quasi, il palcoscenico: sei bottiglie 2010 (stima 1.800-3.600 euro), 2 magnum del medesimo (e grande) millesimo con base d’asta fissata tra i 1.400 e i 2.800 euro, una doppia magnum sempre 2010 (base d’asta 1.500-3.000 euro), una sei litri stimata tra i 3.500 e i 7.500 euro e una mini-verticale (2011-2006) a 2.000-4.000 euro di stima. Altri lotti interessanti, sempre restando a Bolgheri, sono una verticale di 23 annate del Bolgheri Superiore Ornellaia della Tenuta dell’Ornellaia (1985-2007) stimata tra i 1.800 e i 2.800 euro, una sei litri di Sassicaia 2006 della Tenuta San Guido (1.200-1.800 euro) ma anche sei bottiglie di Barolo Ca’ Morissio Riserva 2004 di Giuseppe Mascarello valutata tra i 2.800 e i 3.500 euro. Per non parlare della Magnum 1990 di Barolo Monfortino Riserva 1990 di Giacomo Conterno, con base d’asta tra i 1.600 e i 2.500 euro.
Sul fronte transalpino, tradizionale protagonista di ogni asta enoica di grande livello, brillano ancora una volta più i borgognoni che i bordolesi, a riprova del crescente interesse che è maturato intorno al Pinot Nero più importante del mondo. Lotti stellari, quindi, per Romanée-Conti: una bottiglia di La Tâche 2013 è stimata tra i 1.200 e i 1.600 euro, assortimento annata 2011 (Romanée Conti, 1 bottiglia; La Tâche, 3 bottiglie; Richebourg, 2 bottiglie; Echezeaux 2 bottiglie; Grands Echezeaux, 2 bottiglie; Romanée St.Vivant, 2 bottiglie), stimato tra i 15.000 e i 18.000 euro, quello dell’annata 1996 (Romanée Conti, 1 bottiglia; La Tâche, 3 bottiglie, Richebourg 2 bottiglie; Echezeaux, 2 bottiglie; Grands Echezeaux, 1 bottiglia; Romanee St.Vivant, 3 bottiglie), la cui base d’asta oscilla tra i 15.000 e i 22.000 euro ed una bottiglia di Romanée Conti 1989, stimata tra i 7.000 e i 10.000 euro.
Ma la Borgogna è anche Henri Jayer, di cui una bottiglia di Richebourg 1985 ha una base d’asta di 12.000-18.000 euro ed un esemplare di Vosne-Romanée Cros-Parantoux 1978 sta tra i 4.000 e gli 8.00 euro di stima. Da Bordeaux spicca il lotto di due bottiglie di Petrus (2.000-3.000 euro) e quello di 4 bottiglie di Le Pin 1986, stimato tra i 3.400 e i 4.400 euro.

Info: www.pandolfini.it

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