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Comincia alla grande il 2017 per l’Italia del vino negli USA: secondo i dati dell’Italian Wine & Food Institute, l’export enoico tricolore è cresciuto del 10,2% in volume e del 9,9% in valore nel mese di gennaio (e importazioni a +20,3% e +14,3%)

Italia
Comincia alla grande il 2017 per l’Italia del vino negli USA

E’ cominciato decisamente col passo dello scattista il 2017 del mercato del vino negli Stati Uniti d’America, primo mercato a livello globale e quello dove l’Italia è da tempo leader in valore e in volume, arrivando a 2,53 milioni di ettolitri per 1,34 miliardi di dollari. In un contesto generale nel quale le importazioni di vino sono aumentate complessivamente del 20,3% in volume e del 14,3% in valore nel mese di gennaio, le etichette made in Italy hanno tenuto decisamente il ritmo, con un +10,2% in quantità (a 208.050 ettolitri) e 9,9% in valore (a 103,6 milioni di dollari), secondo i dati resi noti dall’Italian Wine & Food Institute, guidato da Sergio Caputo (www.iwfinews.com).
Nel dettaglio, l’Italia ha registrato un +7,9% per l’imbottigliato, a 196.460 ettolitri, e un +74,5% per lo sfuso (a 11.600 ettolitri), mentre le bollicine tricolore sono salite del 19%, arrivando a 40.610 ettolitri, e i vermouth sono cresciuti del 26,6%, a 6,160 ettolitri. Così facendo il nostro Paese, sottolinea l’Iwfi, ha mantenuto la corona della leadership in valore, ma per il volume, almeno nel periodo in oggetto, è stato sorpassato dall’Australia.
A livello comparato la Nuova Zelanda è stato l’unico Paese importatore a mantenere sostanzialmente i traguardi raggiunti (-0,1% sul periodo), mentre a performare più dell’Italia sono state principalmente Australia (+60,5%, ma con l’imbottigliato che cala del 6% e lo sfuso che decolla a +191,9%), Francia (+35%, con l’imbottigliato a +32% e il poco sfuso a +387,5%) e Portogallo (+12%, con l’imbottigliato a +15,2% e lo sfuso in flessione del 16,5%). Ben più modeste, invece, le crescite di Spagna (+5,1%), Argentina (+1,6%) e Cile (+1,6%).

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