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“Il valore educativo del cibo”, per un approccio “olistico” alle scienze gastronomiche: se ne parla a Firenze il 17 marzo nel convegno firmato Giunti Editori e Università di Pollenzo, con Petrini, Niola, Fino, Corvo, Perullo, Scabin e non solo

Conoscere ed interpretare olisticamente le scienze gastronomiche, per comprendere meglio il pianeta, poiché educare al cibo significa saper narrare la gastronomia, gli alimenti, la terra: nasce da questa esigenza il Convegno Nazionale di Enogastronomia n. 1, firmato Giunti Editori e Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, di scena a Firenze il 17 marzo al Convitto della Calza, con il fondatore di Slow Food Carlo Petrini, il rettore dell’Università di Pollenzo Piercarlo Grimaldi, ed i docenti Paolo Corvo (sociologo), Michele Fino (giurista), Silvio Greco (biologo), Nicola Perullo (filosofo), Andrea Pezzana (medico nutrizionista), Andrea Pieroni (etnobotanico) e, ancora Marino Niola e Helga Sanità (antropologi dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli), e lo chef Davide Scabin, dal titolo “Narrati di gastronomia - Il valore educativo del cibo” (https://goo.gl/anQQPF). Che declineranno criticamente i contenuti e i valori della gastronomia come progetto di ricerca, di educazione, di tradizione, di innovazione di originalità creativa.

“La narrazione del cibo è oggi entrata prepotentemente nel nostro quotidiano. La comunicazione (televisioni, giornali, blog) - spiegano Grimaldi e Petrini - sta egemonizzando la gastronomia attraverso un gran parlare di cibo, un gran soffriggere a ogni ora e per ogni occasione. Quest’attenzione mediatica tende a semplificare, se non a volgarizzare, la gastronomia, che invece va intesa quale nuova e solida scienza che ci permette di interpretare l’alimentazione come uno dei più importanti snodi del processo evolutivo dell’uomo. Per queste ragioni, oggi più che mai, è indispensabile ripensare alle forme e alle pratiche dell’insegnamento del cibo, ai suoi contenuti e ai suoi saperi, ritrovando e presidiando i principi scientifici che sono alla base della conoscenza dell’alimentazione”. Da questa nuova concezione della gastronomia si apre un nuovo orizzonte formativo, che guarda in primo luogo agli istituti alberghieri e, più in generale, al mondo della Scuola come luogo privilegiato dei nuovi gastronomi.
Il convegno, infatti, offre ai docenti provenienti da tutt’Italia un contributo olistico per meglio interpretare la loro missione educativa, alla luce delle più innovative conoscenze che oggi le scienze gastronomiche ci offrono. Le relazioni di studiosi e protagonisti dell’orizzonte gastronomico nazionale intendono fornire alcuni elementi teorici e metodologici per la comprensione di una nuova narrazione del cibo che interpreta la gastronomia come elemento radicato nella cultura e nella società, motore di sviluppo e di nuova conoscenza del territorio.

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