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Gli acari predatori della vite attivissimi di notte aiutano a ridurre i trattamenti diurni: a dirlo la ricerca di Elena Gagnarli del Crea di Firenze, che si è aggiudicata il Premio Internazionale Brunello di Montalcino Case Basse Soldera

Gli acari predatori, antagonisti naturali di fitofagi/parassiti delle piante, hanno un’elevata attività notturna garantendo una predazione “h24”, implementando così le strategie per il controllo biologico e limitando la loro esposizione ad eventuali trattamenti diurni. Emerge da una ricerca di Elena Gagnarli, una giovane ricercatrice del Crea di Firenze (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia agraria, www.abp.entecra.it) che, partendo dall’analisi dei vigneti dell’areale di Montalcino, è arrivata ad effettuare lo studio dei servizi ecosistemici dei microartropodi su pianta e nel suolo con campionamenti effettuati per diversi mesi dell’anno, anche di notte.
Grazie a questo lavoro, iniziato quasi 10 anni fa dal gruppo di Acarologia della sede di
Firenze del Crea e coordinato da Sauro Simoni, la giovane ha conquistato il diploma di eccellenza scientifica del Premio Internazionale Brunello di Montalcino Case Basse Soldera per giovani under 35.
Il premio, che per il secondo anno consecutivo va al “Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria”, è frutto del riconoscimento dell’alto valore scientifico dell’indagine svolta, soprattutto nell’ottica di una gestione sostenibile del vigneto, del territorio e delle loro funzioni ecosistemiche.

“Quella di oggi - ha commentato Salvatore Parlato, Commissario Crea - è l’ennesima testimonianza della qualità e professionalità dei nostri giovani ricercatori, che nel nostro Paese lavorano spesso come precari dal futuro ancora troppo incerto. Rappresentano un patrimonio di competenze da valorizzare e non disperdere e di cui la ricerca non può assolutamente fare a meno”.

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