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A 20 anni dalla nascita (si chiamava “Quintett”) “Summa” (9 aprile) torna allo spirito originario: “una festa per i vignaioli, familiare, e di condivisione e scambio di valori” come la sostenibilità e la biodiversità: così Alois e Clemens Lageder

Italia
Il produttore altoatesino Lageder ci racconta i venti anni di Summa ...

“Abbiamo voluto tornare allo spirito originario, che era quello di una festa per vignaioli, ma concentreremo la nostra energia in un’unica giornata e, per la prima volta, apriremo un secondo palazzo, ed oltre a Casòn Hirschprunn, la festa sarà di scena anche a Tòr Löwengang. “Summa” non è soltanto un evento all’insegna del vino, ma è soprattutto un’occasione dove vignaioli, giornalisti, operatori di settore e visitatori interessati si ispirano reciprocamente, in un’atmosfera familiare. L’enorme forza che nasce da questo incontro influisce sulle nostre idee e sul nostro lavoro quotidiano”: a venti anni dalla nascita, quando si chiamava “Quintett”, “Summa 2017” torna allo spirito originario, come illustrato da Clemens Lageder, erede dell’azienda Alois Lageder nata nel 1823 e che organizza l’evento dedicato all’eccellenza vitivinicola internazionale, oggi a Milano alla Trattoria Trombetta dello chef Giancarlo Morelli, che era quello, ha sottolineato l’ideatore Alois Lageder, “dello stare insieme, condividendo certi valori”. E per farlo, in modo ancora più intimo e ristretto, “Summa” sarà di scena un solo giorno nella Tenuta Alois Lageder a Magrè (Bolzano) - dalla tre-giorni del 2016, riservato soprattutto agli operatori, ndr - e con un evento celebrativo l’8 aprile.
Venti anni fa “Summa” ha posto il tema della sostenibilità e della biodiversità nel vino. Filone trainante continua ad essere quello ecologico e della sostenibilità, prova ne sia che è certificata come “green event”, e continua l’esclusiva partnership con Demeter, il marchio internazionale che controlla e certifica il lavoro e i prodotti degli agricoltori che praticano la coltivazione biologico-dinamica che Alois Lageder presiede in Italia da settembre 2016. La novità è la serata di apertura dell’8 aprile, che prevede il Walking Wine Dinner “Sette premium chef per Summa”. L’evento è organizzato assieme ai vignaioli che partecipano a “Summa” e in partnership con Care’s-The Ethical Chef Days, progetto ideato dallo chef Norbert Niederkofler del Ristorante St. Hubertus Rosa Alpina. Ai fornelli, sette cuochi di fama internazionale: Giancarlo Morelli, Anatoly Kazakov, Fratelli Costardi, Norbert Niederkofler, Thorsten Probost, Yoji Tokuyoshi e anche la squadra di Hannah & Elia, da anni partner di “Summa”. In abbinamento, una selezione di oltre 80 etichette. E, per la prima volta, il 9 aprile, nello storico palazzo Tòr Löwengang nella Tenuta Alois Lageder, si potrà assistere a visite guidate, conferenze e degustazioni, incontrando di persona 83 produttori a capo di cantine d’eccellenza di tutta Italia (da Anselmi a Boscarelli, dal Castello di Ama a Costanti, da Le Macchiole a Monteverro, da Montevertine a Oliviero Toscani, da Petrolo a Pio Cesare, da Podere Il Carnasciale alla Tenuta di Biserno, dalla Tenuta Guado al Tasso-Marchesi Antinori) ma anche di Francia, Austria, Germania, Kazakhstan, Nuova Zelanda e Stati Uniti. Infine, anche per “Summa 2017” si conferma il sostegno alla Casa della solidarietà di Bressanone, che da anni accoglie e assiste persone bisognose, parecchie delle quali in condizioni di grave necessità (www.summa-al.eu).
“La decisione di lasciare 20 anni fa il Vinitaly era stata presa non perché non fosse valido, ma proprio per il contrario - ha ripercorso Alois Lageder, che per la presentazione ha voluto al suo fianco Castello di Ama e Marchesi di Grésy che con lui, sin dagli anni Ottanta e Novanta, hanno collaborato nel comune intento di far conoscere e valorizzare i propri vini e di costruire reti di distribuzione in Italia e all’estero - aveva raggiunto ormai un successo troppo grande e un numero di visitatori e ospiti così alto che non riuscivamo più a gestire bene i nostri clienti importanti. La fortuna di essere vicini a Verona, ci offriva la possibilità di invitare i clienti qui in Tenuta la sera, dopo una giornata passata in fiera. Sono fiero che questa idea viva ancora oggi e che abbia avuto un’evoluzione che mai mi sarei immaginato. Alla base di tutto c’è la volontà di dedicare tempo ai nostri ospiti, curarci di loro e avere la possibilità di un incontro approfondito e non superficiale. Oggi c’è qui con me mio figlio Clemens, che ha preso in mano la parte commerciale e di marketing dell’azienda e pian pianino prenderà il mio posto anche negli altri settori”.
Fausta Chiesa

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