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Ocm Promozione, ancora non arriva la graduatoria del secondo bando per le risorse 2016-2017. Con le aziende (che cofinanziano i progetti al 50%) che aspettano nell’incertezza lo sblocco di 13 milioni di euro con tante iniziative “sospese” in ballo

Italia
Ocm Promozione, ancora non arriva la graduatoria del secondo bando per le risorse 2016 - 2017

Sono ancora “in sospeso” i 13 milioni di euro di risorse per la misura Promozione dell’Ocm Vino 2016-2017, da assegnare con il secondo bando pubblicato dal Ministero delle Politiche Agricole alla fine del 2016, i cui termini scadevano a fine gennaio 2017, per dare destinazione ai fondi rimasti non assegnati (sui 30 milioni di euro complessivi gestiti a livello nazionale), dopo la modifica alla prima graduatoria dei progetti ammessi pubblicata in giugno 2016 e, che poi è stata rivista e modificata ad ottobre, che ha escluso alcuni dei primi soggetti finanziati, dando via alla querelle che sta tenendo in bilico molte ed importanti iniziative di promozione del vino italiano all’estero delle cantine italiane.
La graduatoria del secondo bando di gennaio, da quanto apprende WineNews, sarebbe pronta e compilata, ma ancora non viene pubblicata e resa nota. Con un ritardo ormai conclamato (anche se arrivasse nei prossimi giorni, tra stipula dei contratti, presentazione delle fideiussioni e passaggi vari i progetti non potrebbero essere messi in atto, realisticamente, prima di maggio, ndr), e per di più in un periodo dove, idealmente, si dovrebbe iniziare a parlare delle bozze del bando 2017-2018.
Sul motivo della (ancora) mancata pubblicazione della graduatoria, le interpretazioni sono molteplici. Da un lato, c’è chi dice che, seppur in ritardo, sia tutto in regola e dovuto alla procedura prevista, con la graduatoria che sarebbe al vaglio di AgeControl, società del Ministero delle Politiche Agricole e di Agea, che deve verificare eventuali irregolarità e sovrapposizioni di finanziamento per i soggetti ed i progetti interessati; dall’altro, c’è chi sostiene che la graduatoria in realtà non esca ancora, perchè al Ministero delle Politiche Agricole ci sarebbe un certo timore per le eventuali conseguenze dell’esito degli oltre 25 ricorsi presentati al Tar (che saranno esaminati in parte a metà marzo, in parte i primi di maggio, ndr) da diversi soggetti che si erano visti approvare i progetti nelle prima graduatoria, che poi è stata rivista e modificata, dando via alla querelle che sta tenendo in bilico molte ed importanti iniziative di promozione del vino italiano all’estero. Con il Tar che, se desse ragione a chi ha fatto ricorso, potrebbe di fatto invalidare i provvedimenti presi dal Ministero in regime di autotutela, aggiungendo ritardo al ritardo sull’applicazione di una misura che, lo ricordiamo, vede le aziende investire il 50% delle somme dei progetti di promozione del vino italiano sui paesi esteri, e che è stata fondamentale per la crescita delle esportazioni delle cantine del Belpaese il cui ritmo, per altro, nel 2016, ha iniziato a rallentare rispetto agli anni precedenti.
Non solo: secondo alcuni, questo stallo a livello nazionale, starebbe anche rallentando la firma dei contratti di alcuni progetti approvati dai bandi regionali (che gestiscono 70 milioni di euro sui 100 complessivi assegnati per la misura Promozione all’Italia), nell’eventualità che il Tar, con la sua eventuale decisione, metta in discussione l’interpretazione della normativa nazionale, da cui discendono anche i bandi regionali stessi.

Come raccontiamo da tempo, una situazione davvero caotica, che si trascina da mesi, e che nelle ultime settimane, tra le altre cose, ha visto prima il presidente di Unione Italia Vini Antonio Rallo scrivere al Ministero delle Politiche Agricole Maurizio Martina chiedendo di chiarire il prima possibile la situazione anche in vista del nuovo decreto per il bando 2017-2018 (
https://goo.gl/WpMWZo), poi l’Istituto Grandi Marchi, guidato da Piero Mastroberardino, uno dei beneficiari dei fondi ammessi nella prima graduatoria e poi esclusi dalla seconda, inviare al Ministro e ai dirigenti di Ministero e Agea interessati una diffida stragiudiziale (https://goo.gl/h7lGH8 ) ed istanza di revoca in autotutela della graduatoria emessa in data 14 ottobre 2016, chiamando in causa anche la Procura Generale della Corte dei Conti del Lazio per valutare gli eventuali danni erariali “indiretti” ed imputabili ai funzionari in caso di accoglimento del ricorso presso il Tar del Lazio, che comporterebbe per altro il rischio di vedere le stesse risorse assegnate, di fatto, a più soggetti diversi (la decisione del merito all’udienza e la Camera di Consiglio sono in calendario il 5 maggio).
Dal Ministero, ad ora, nessuna notizia: né prese di posizione o dichiarazioni ufficiali da parte del Ministro Martina, né da Francesco Saverio Abate, direttore generale che abbiamo tentato di contattare, e che ha firmato il Decreto direttoriale n. 97046 del 29 dicembre 2016, ovvero il bando di cui si attende la graduatoria (https://goo.gl/LBq2Ih).

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