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Le opere degli artisti che hanno reso grande il parco artistico La Court (Luzzati, Nespolo...), voluto dal produttore piemontese Michele Chiarlo, celebrate in cantina: il via l’11 marzo con “Stones-sculture” e le installazioni di Dedo Roggero Fossati

Dal vigneto alla cantina, è il percorso che, di solito, fanno le uve. Certo non a marzo, e allora a lasciare i filari, ma solo per un po’, per trovare spazio tra le botti, saranno le opere e le installazioni di Dedo Roggero Fossati: alcune arriveranno direttamente dal parco artistico “La Court”, voluto dal produttore piemontese Michele Chiarlo, sulla collina della sua migliore Barbera, a Castelnuovo Calcea (Asti), altre da collezioni ed esposizioni private, tutte insieme animeranno “Stones-sculture”, la mostra di scena alle cantine Chiarlo dall’11 marzo al 10 giugno. È solo il primo passo, però, di un percorso espositivo più articolato, “Arte in cantina - i magnifici 9 artisti del Parco Orme su La Court”, che punta a richiamare ad esporre, tra visite in cantina e degustazioni, i grandi esponenti dell’arte contemporanea che, dal 2003, hanno messo la firma sugli allestimenti del “Parco Orme su La Court” di Calamandrana, come Emanuele Luzzati che, insieme a Gian Carlo Ferraris, storico collaboratore di Chiarlo e presidente dell’Associazione O.r.m.e., è stato uno dei “papà” del Parco, ma anche Ugo Nespolo, Marcello Mannuzza, Fabio Cavanno 1613, Mark Cooper e Peppino Campanella (www.lacourt.itwww.chiarlo.it).
Fondata nel 1956 da Michele Chiarlo, ha iniziato a produrre Barolo dall’annata 1958 ed il suo primo cru venti anni dopo, nel 1978. Negli anni Ottanta ha comprato i primi vigneti in due dei cru più prestigiosi della produzione di Barolo, prima Cerequio e poi Cannubi. Oggi coltiva, proprio come all’inizio, solamente 4 varietà, tutte rigorosamente legate al Piemonte enoico: Barbera, Nebbiolo, Moscato e Cortese, per un totale di 120 ettari vitati, da cui ogni anno vengono prodotte 1,1 milioni di bottiglie. Ed un rapporto con l’arte capace di rigenerarsi e rivivere anno dopo anno: non solo con il “Parco Orme su La Court”, ma anche con “Palas Cerequio”, qualcosa di più di un resort tra i filari, capace di ospitare mostre e personali, senza dimenticare l’etichetta disegnata da Ugo Nespolo per il Riserva La Court Nizza Vignaveja 2010, a suggellare il legame tra vino, territorio ed arte, dal vigneto alla cantina.

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