02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Piccolo è bello. Ma anche difficile. I vigneron del Belpaese di fronte a una svolta, tra lotta alla burocrazia e conquista dei mercati, con i più importanti distributori d’Italia, da Meregalli a Proposta Vini in cerca di piccoli gioielli del vino

Piccolo è bello. Così vuole il motto, veritiero solo in parte, perché piccolo è anche difficile, specie nel mondo del vino. Significa, essenzialmente, affrontare gli stessi ostacoli delle aziende medie e grandi con un “passo” decisamente più breve. Una disparità emersa con forza con l’entrata in vigore del decreto “Campo Libero”, fortemente voluto dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, e nato per rendere più snella la gestione delle imprese agricole, ma che alla prova dei fatti si sta rivelando come un limite ulteriore. La dematerializzazione dei registri di carico e scarico, con il completo passaggio al digitale, ed il superamento del cartaceo in cantina, non è stato che la goccia capace di far traboccare un vaso già colmo, esondato come un fiume in piena, e sfociato nella lettera aperta, firmata da 200 piccoli viticoltori del Belpaese, compresi nomi e griffe di rilievo del panorama produttivo italiano, destinata proprio al Ministro Martina. Un documento che sintetizza in 8 punti le richieste e le necessità di quelle cantine che non superano i 1.000 ettolitri di vino prodotto (pubblicato nei giorni scorsi, che potete leggere qui: https://goo.gl/9kKRNr), e che dipendono esclusivamente dai propri vigneti: un esercito di 48.000 produttori (che rappresentano il 30% della produzione totale) sul piede di guerra, perché piccolo è difficile.
Ma, come scritto in apertura, anche bello: a piccoli numeri, spesso e volentieri, corrisponde grande qualità. E lo sa bene uno dei principali distributori del Paese, il Gruppo Meregalli, che sulle piccole aziende ha deciso di puntare con una rete parallela, la “Visconti 43 Srl”, che ha mosso i primi passi proprio ad inizio 2017. “Le aziende più piccole e meno strutturate, ma che fanno qualità, sono fondamentali per un’offerta completa alla ristorazione. Vere e proprie griffe - ha raccontato a WineNews Marcello Meregalli, a capo del Gruppo - che non possono andare da sole sul mercato, presupporrebbe una spesa insopportabile. Come Meregalli abbiamo un portafoglio di aziende completo ed uniforme, ma vedendo le ottime performance di tanti piccoli distributori ci è venuto naturale pensare ad una distribuzione parallela alla nostra che avesse una linea di vini diversi, soprattutto di aziende familiari e da viticultura eroica, con una rete agenti dedicata. L’obiettivo è quello di avere un portafoglio completo entro il 2018, andando a coinvolgere quelle aziende che, per zone o dimensioni, non sono nel Gruppo Meregalli”.
Ma il Gruppo Meregalli non è certo l’unico grande distributore che ha deciso di virare in maniera decisa sui piccoli produttori. Al contrario, c’è anche chi ci punta da sempre, come “Proposta Vini”, che in trent’anni di attività ha messo su un portafoglio di 200 aziende di tutta Italia (Piemonte,Trentino-Alto Adige, Veneto Toscana, Sicilia e Campania, Sardegna e non solo), e una ventina estere, per il 95% distribuite in Italia e per il restante 5% in Austria, Belgio, Francia, grazie ad una task force di 90 agenti che commercializzano ogni anno 2 milioni di bottiglie. Anche “Proposta Vini” fa parte, come il Gruppo Meregalli, di Club Excellence, associazione che mette insieme i nomi più importanti dell’importazione e distribuzione di vini e spiriti in Italia: Sagna, Balan, Cuzziol Grandivini, Meregalli, Pellegrini, Sarzi Amadè, Vino & Design Proposta Vini, Pws, Bolis, Les Caves de Pyrene, Maurizio Cavalli Distribuzione e Teatro del Vino, per un giro d’affari di oltre 100 milioni di euro, 700 agenti sul territorio nazionale e oltre 800 aziende distribuite tra marchi italiani e stranieri.

A raccontare la filosofia che ispira “Proposta Vini” è stato il suo patron, Giampaolo Girardi, che WineNews ha incontrato alla presentazione del proprio catalogo 2017, pochi giorni fa: “la maggioranza delle cantine nel nostro portafoglio - racconta il patron di Proposta Vini - producono intorno alle 50.000 bottiglie, molte ne fanno poche migliaia, e qualcuna più o meno 150.000, come Santadi, che abbiamo “accolto” essendo l’unica a produrre il Carignano del Sulcis. Partiamo dal presupposto che la qualità non può non venire da chi fa il vino con la propria uva e ci mette la faccia. Può sembrare una banalità, ma la differenza abissale la fa la qualità dell’uva. Questa è la ragione della nostra scelta. Piccolo non è necessariamente bello, ma è difficile che fuori da questo ambito ci siano ricerca e tradizione. La continua ricerca e valorizzazione del patrimonio di biodiversità vitivinicolo presente in Italia - spiega Girardi - è alla base dell’attività di commercializzazione e distribuzione di Proposta Vini. La nostra mission è quella di valorizzare i vitigni storici e la viticoltura estrema, per evidenziarne l’unicità e la qualità, e di farli conoscere ai nostri clienti che in maggioranza non hanno una cultura approfondita del vino”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli