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Trump non spaventa l’Italia del vino: nel 2017 ancora crescita in Usa. Lo dice Lucio Caputo, alla guida dell’Italian Wine & Food Institute. “Vino italiano il preferito negli States, americani disposti a spendere qualcosa in più per buone bottiglie”

La politica protezionistica del neopresidente Usa Donald Trump non fa paura al vino italiano, e il 2017 sarà un altro anno di crescita per le cantine del Belpaese in quello che è il mercato straniero più importante per l’Italia enoica. Lo sostiene il presidente dell’Italiana Wine & Food Institute Lucio Caputo, che, nei giorni scorsi, a New York, ha celebrato il “Gala Italia” n. 32 (https://goo.gl/v2XfTz): “se l’economia americana si rafforza - spiega Caputo all’Ansa - i dazi avranno un peso relativo, perchè in un’economia forte si spende di più e sono sicuro che i consumatori americani saranno disposti a pagare qualcosa in più per un buon vino italiano”. Che è, da anni, il più amato tra i vini stranieri negli States, con quote di mercato superiori al 30% sia in volume che in valore (https://goo.gl/gWMs4K): “siamo sempre in cima alla classifica dei Paesi fornitori di vino al mercato americano - ha detto Caputo - e rimaniamo forti nonostante ci sia stato un calo dell’export di altre nazioni. Le importazioni dall’Argentina sono scese del 26%, mentre quelle dall’Australia del 13,6%. Il vero e proprio boom si e’ avuto per gli spumanti italiani, con una crescita dell’export pari a quasi il 31% sullo scorso anno”.

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