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Tutti a bordo della locomotiva Prosecco: dopo il “ProGrigio” di Aldi, il produttore di vini alcool-free Eisberg lancia sul mercato UK un bianco dal profilo gustativo simile a quello della bollicina veneta, e su misura per i consumatori under 35

Il successo travolgente delle bollicine italiane nel Regno Unito ha dato molto al Veneto e all’Italia del vino nel suo complesso, e l’inevitabile rovescio della medaglia è la sequela di “imitazioni”, in un certo senso, che pur non violando apertamente i limiti di legge puntano ad agganciarsi a un mercato che sembra conoscere una sola direzione, cioè verso l’alto. E, dopo l’ineffabile “ProGrigio” della catena gdo britannica Aldi (con il suo price point appena sotto quello medio di una bottiglia di Prosecco), a provarci è stato Eisberg, brand del produttore e distributore britannico Halewood Wines and Spirits (con un fatturato stimabile in 250 milioni di sterline e più di 1.000 dipendenti) che ha una quota di mercato del 52% nel settore degli “alcohol-free”.
Il brand, come segnalato da “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com), è dedicato interamente a vini privi di alcool, e ha appena lanciato, oltre al “simil-Prosecco” bianco, un rosè in stile “Zinfandel californiano”, entrambi al prezzo allo scaffale di quattro sterline. Secondo il management della ditta produttrice, entrambi i vini sono stati concepiti e realizzati con il pubblico più giovane in mente, e specificamente per il mercato interno: secondo Andrew Turner di Halewood, “le persone più giovani sono più aperte nei confronti di un prodotto che non ha alcool, mentre quelle i consumatori più vecchi si chiedono che senso abbia”.
A quanto pare, Halewood ha intenzione di puntare forte su questo target di mercato, dato che non solo ha firmato un contratto di sponsorizzazione triennale col Tour di Britain, sta lavorando con Tesco, uno dei player di maggior peso nel mondo della gdo d’oltremanica, per la creazione di un settore interamente dedicato ai vini senza alcool all’interno dei punti vendita della catena. E, d’altro canto, i dati di mercato supportano la decisione: la categoria è cresciuta del 39% in valore tra settembre 2015 e settembre 2016, e con questi due ultimi sparkling, il repertorio di Eisberg è arrivato a sei tipologie, aggiungendosi a uno Chardonnay, a un Sauvignon Blanc, a un secondo rosè e a un Cabernet Sauvignon.

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