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Il brentatore, le contadine, le mondine, le orfanelle, le venditrici di fiori: le maschere tipiche del mondo contadino piemontese ora viaggiano sulle etichette del vino. L’idea della storica Tenuta La Pergola di Cisterna d’Asti

Italia
Le tradizionali maschere del Piemonte in etichetta della Tenuta La Pergola

Il brentatore o mercato di vino, le contadine di varie località piemontesi (mondine comprese), le orfanelle, le venditrici di fiori e così via: sono figure legate alla tradizione del mondo contadino e agricolo piemontese, “maschere” tradizionali che la Tenuta la Pergola di Cisterna d’Asti (www.tenutalapergola.it) ha voluto mettere nelle etichette dei propri vini, recuperando “i personaggi e le figure tipiche della tradizione regionale censite in alcuni manuali e antiche stampe dell’800, per conservarne la memoria, di renderla nota a chi vive oltreconfine, e per sottolineare il forte radicamento e legame con il territorio che contraddistingue, sin dal lontano 1903, anno della sua fondazione, l’ultracentenaria cantina. Nell’era della globalizzazione - spiega l’azienda - è un modo sincero e immediato di affermare con forza l’appartenenza fondamentale al tema cardine della cosiddetta cultura delle radici: che è poi quella che nella vita fa la differenza. Anche nel vino”.

Una iniziativa quanto mai attuale nel periodo di carnevale, dove le maschere in generale sono le grandi protagoniste, anche se queste figure, però non sono legate a questa specifica festività, ma quanto alla tradizione del quotidiano piemontese, e richiamano e alludono in generale agli antichi mestieri sui quali il Piemonte ha costruito e fondato la propria storia. E che ora si raccontano e viaggiano anche sulle bottiglie di quello che viene considerato universalmente il miglior ambasciatore di un territorio e della sua storia, ovvero il vino.

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