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Nelle colline terrazzate del Soave la bellezza sta (anche) nell’occhio di chi guarda: ecco la ragion d’essere di “Soave Historical Landscape”, il progetto che, con l’ateneo veneziano IUAV, vuole creare un modello di conservazione del suo paesaggio

Italia
Il paesaggio di Soave

Il paesaggio inimitabile delle colline veronesi del Soave, tra terrazzamenti e vigne di Garganega, affonda le sue radici vinicole nei secoli della storia italiana - non a caso, già negli anni ‘30 l’area fu fatta oggetto di un primo tentativo di perimetrazione e mappatura, in quanto zona di origine di un “vino tipico”. E, sulla scia dello studio che ha garantito al Soave la prima denominazione di “Paesaggio rurale di interesse storico d’Italia” del nostro paese, il Consorzio del Soave ha deciso di sviluppare un secondo progetto di ricerca - ancora con l’ateneo Iuav di Venezia, dopo quello che ha dato un contributo fondamentale il riconoscimento ministeriale - per aumentare la percezione della bellezza unica del paesaggio del Soave.

Il nuovo progetto, denominato “Soave Historical landscape”, è per certi versi la conseguenza logica del primo, ed è interamente dedicato alle colline vitate dell’area: l’obiettivo, ambizioso quanto affascinante, è quello di proporre un modello di conservazione del paesaggio del Soave, basato sulla consapevolezza sociale del suo valore culturale. Una consapevolezza che, per essere adeguata al valore indiscutibile di quel territorio, deve essere aumentata tramite linee guida innovative, che codifichino da un parte le procedure di rimozione o mitigazione degli elementi detrattori del paesaggio, e dall’altra anche i più efficaci metodi di conservazione dei suoi elementi caratteristici. Come? Tramite la sommatoria di una profonda indagine sul campo, con mappature e rilievi, e di una serie di sondaggi sulla percezione del paesaggio, tenendo particolarmente di conto i terrazzamenti e i ciglionamenti che sono l’elemento più caratteristico della zona - e che, insieme a i muretti a secco, ai capitelli votivi del Classico, alla forme di allevamento della pergola e alle vigne storiche coltivate secondo le tecniche della viticoltura eroica, rappresentano la culla di un vino unico.

“Soave Historical landscape” è quindi solo l’ultimo passo di un processo che il Consorzio porta avanti da ormai dieci anni per tutelare, proteggere e valorizzare al massimo il suo comprensorio produttivo: risale infatti al 2006 la pubblicazione del volume “Un paesaggio Soave”, che, in collaborazione con la docente dello Iuav Viviana Ferrario, è stato il primo “passo” intellettuale del cammino che ha portato al riconoscimento del Soave come primo paesaggio rurale di interesse storico, oltre a porre in primo piano il tema del paesaggio storico e della sua tutela a livello nazionale, non solo nel mondo del vino.

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