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“Anteprima Sagrantino 2013”: il 60% del rosso umbro finisce all’estero. Giro d’affari da 35 milioni di euro, che salgono a 100 con l’indotto legato ad agriturismo e cultura. La top ten degli assaggi di WineNews fotografa la 2013 come annata positiva

Dopo un ampio excursus sul Sangiovese e le sue denominazioni più importanti, con le “Anteprime di Toscana” che si chiudono oggi a Montalcino, è il turno del conosciuto e riconoscibile in tutto il mondo Sagrantino di Montefalco, vino e vitigno recuperato e rilanciato dalla griffe Caprai. Che è uno dei grandi vini rossi dell’Umbria e del Belpaese, e che per il 60% viene esportato nel mondo, con i mercati di Usa (25%) e Germania (12%) in testa, seguiti dalla Cina (7%). E che muove un giro di affari del settore vino stimato in 35 milioni di euro, che arrivano a 100 con l’indotto legato all’agricoltura e al turismo sul territorio.
Numeri che arrivano da “Anteprima Sagrantino 2013”, di scena oggi e domani a Montefalco, dove debutta l’annata 2013 del Montefalco Sagrantino Docg, valutata con 4 stelle su 5 (celebrate anche dal premio per l’“Etichetta d’Autore 2013” vinto dall’opera intitolata “Lo Scrigno” dell’artista Denis Calupacio, che ha voluto rappresentare il calice di Sagrantino come uno scrigno che custodisce la città di Montefalco, ndr).
I vini di Montefalco (Sagrantino e Rosso) rappresentano il 16,7% della produzione di vino umbra e arrivano da 610 ettari di vigneto (erano 122 nel 2000). Il Sagrantino nell’ultimo triennio ha fatto registrare un’impennata di bottiglie (potenziali) prodotte che sono passate da 812.407 ai 2.497.000 del 2016 (+207%), mentre il Montefalco Doc ha registrato una crescita dell’82% con 4 milioni di bottiglie potenziali. Bene anche le vendite che, spiega il Consorzio, rispetto al 2013, hanno registrato il +19% per il Montefalco Sagrantino Docg ed il +28% per il Montefalco Doc.
Numeri importanti per un vino che è profondamente legato al suo territorio e alla sua cultura, come testimonia anche la “sede” dove i dati sono stati presentati, ovvero il Complesso Museale San Francesco, affrescato dall’opera di Benozzo Gozzoli che il Sagrantino (ancora una volta su iniziativa di Caprai, ndr) ha contribuito a recuperare e restaurare, alla presenza del Sindaco di Montefalco Donatella Tesei, del Presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco (www.consorziomontefalco.it) Amilcare Pambuffetti, dell’enologo Emiliano Falsini e dell’agronomo Giovanni Bigo.
“Nel 25esimo anno della Docg Montefalco Sagrantino viviamo un entusiasmo quasi adolescenziale pur mantenendo una grande maturità nella continua valorizzazione del nostro territorio, che resta uno dei più dinamici dal punto di vista della specificità - spiega Amilcare Pambuffetti - i progetti sviluppati finora ci hanno permesso di raggiungere dei risultati importanti e di garantire una grande vivacità all’area produttiva di Montefalco. Sinergia, quella tra vino e territorio, che continueremo a perseguire con costanza e determinazione”.

E che sembra pagare anche dal punto di vista lavorativo e turistico: nell’ultimo anno la crescita dell’occupazione nell’area del Sagrantino si è attestata intorno al 3%, e il Comune di Montefalco ha registrato +14% di attività produttive e oltre 140.000 presente turistiche.
“La cultura rappresenta per il nostro territorio un elemento fondamentale - spiega Donatella Tesei, Sindaco di Montefalco - le politiche di valorizzazione attuate negli anni hanno contribuito a cementare il rapporto tra arte e produttori, trasformando il loro contributo in un impegno partecipativo e costante”.

E dunque, nell’anno che vedrà il Sagrantino e Montefalco protagonisti della tappa n. 10 a cronometro del Giro d’Italia (Foligno-Montefalco), il terroir rossista per eccellenza dell’Umbria enoica manda in commercio il millesimo 2013 (rating 4 stelle su cinque). Stessa valutazione ottenuta anche dall’annata 2016, che il Consorzio definisce la classica annata da grandi vini”.
Il 2013 è stata un’annata fresca nella media del quinquennio 2010-2013 e molto simile alla 2010 per condizioni climatiche. Nel 2013, però, le avversità della primavera hanno portato ad una riduzione dei quantitativi con una maturazione tardiva e non priva di gradualità. Forse è mancato un po’ di calore che, di solito, è complice delle annate più importanti del vino di Montefalco. Prodotto da un vitigno decisamente tipico e originale, dal patrimonio tannico molto importante, superiore perfino a quello del Nebbiolo, si presta per produrre vini di struttura imponente e dai profumi intensi e incisivi. Una caratterizzazione spiccata che, tuttavia, nell’interpretazione più recente di molti produttori sta trovando anche una strada alternativa, caratterizzata da una ricerca più precisa di uno stile meno opulento e più elegante. Un trend che non solo indica la gioventù della tipologia e i suoi grandi margini di crescita (a cominciare da una valutazione più precisa del grande potenziale di invecchiamento di questo rosso che, solo oggi, comincia a fornire una profondità di annate che può dare un’idea più puntuale) ma anche l’attenzione verso la sperimentazione di molti attori del territorio che, a cominciare dall’uso del legno grande per l’affinamento, stanno cercando strade nuove e più personali.
La 2013 è, in sostanza, un’annata positiva che corrisponde, in generale, alla sua valutazione in stelle e si colloca in un trend di annate qualitativamente interessanti che stanno segnando la recente storia delle vendemmie di Montefalco.
Nella top ten degli assaggi di WineNews (oltre al Sagrantino 25 Anni di Caprai, etichetta di riferimento della denominazione, ndr) nonostante la gioventù del vino, un’osservazione che praticamente vale per tutti, esprime buone sensazioni il Sagrantino 2013 di Antonelli, dai profumi compiuto e dal gusto fresco e ritmato. Non delude il sorso del Sagrantino 2013 di Romanelli, dagli aromi di frutti di bosco e dal sapore vivo e continuo. Dai profumi ancora in divenire ma dalla progressione gustativa di bel contrasto e grande profondità il Sagrantino “Colle Grimaldesco” 2013 di Tabarrini. Energia e grande freschezza contraddistinguono il Sagrantino “Collepiano” 2013 di Caprai , dai profumi fragranti e dal sorso dinamico. Un vino di esecuzione senz’altro inappuntabile e non privo di eleganza il Sagrantino “Collenottolo” 2013 della Tenuta Bellafonte. Pieno e dai profumi ben a fuoco il Sagrantino 2013 di Adanti, come ben realizzato e non privo di carattere il Sagrantino 2013 di Pardi. Generoso al naso con ricche note di mirtillo e spezie e altrettanto intenso nella sua progressione gustativa il Sagrantino 2013 di Villa Mongalli. Potente ma anche elegante il Sagrantino 2013 di Perticaia e ben fatto il Sagrantino 2013 di Bocale.

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