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Sostenibilità, la “case history” del Vino Nobile di Montepulciano: nel territorio in 10 anni investiti oltre 8 milioni di euro, con oltre il 70% delle imprese coinvolte. E per il 2020 Consorzio, imprese ed istituzioni puntano alle “emissioni 0”

Italia
Nel territorio del Vino Nobile di Montepulciano in 10 anni investiti oltre 8 milioni di euro in progetti di sostenibilità secondo i dati del Consorzio del Vino Nobile

La sostenibilità nel mondo del vino, ormai è un must, per tutti i produttori e per tutti i territori del Belpaese. Ma c’è chi questa strada l’ha percorsa da tempo, con l’iniziativa di qualche privato pioniere che ha “contagiato” in maniera virtuosa tutto il territorio, e dove il “concetto” di sostenibilità si è trasformato in grande concretezza. È il caso del Vino Nobile di Montepulciano (www.consorziovinonobile.it) dove è presente da anni la prima cantina totalmente “off grid” d’Italia, Salcheto, guidata da Michele Manelli, che nel 2011 è stata anche la prima cantina al mondo ad aver certificato la “Carbon Footprint” di una bottiglia di vino (secondo lo standard ISO 14064). Un percorso, quello aperto da Salcheto verso la sostenibilità, che poi è stato seguito con lungimiranza dal territorio, con una collaborazione e una visione comune tra imprese private e istituzioni che contraddistingue il territorio poliziano. E così, negli ultimi 10 anni, sono stati investiti in sostenibilità oltre 8 milioni di euro. Una cifra, importante, in un territorio relativamente piccolo (2.200 ettari vitati condotti da 250 viticoltori di cui 90 sono gli imbottigliatori) ma capace di generare un’economia importante, e che tra valori patrimoniali, fatturato e produzione vale qualcosa come 500 milioni di euro, con un valore della produzione vitivinicola che stimato intorno ai 65 milioni di euro all’anno, e con il vino che, con il suo indotto, sviluppa il 70% dell’economia locale.
Secondo una analisi del Consorzio per l’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano, che si chiude domani con la proclamazione delle “stelle” all’annata 2016 (con la presentazione a cura dell’enologo Emiliano Falsini, mentre in assaggio ci sono il Nobile 2014 e la Riserva 2013, ndr), emerge che oltre il 70% delle imprese ha già investito in progetti di sostenibilità, mentre il 90% ha in corso progetti di realizzazione di impianti. Entrando nel dettaglio, delle 76 aziende consorziate, oltre il 70% ha un impianto fotovoltaico e il 35% si è dotato di solare termico per la produzione di calore. Il 20% ha sistemi di recupero delle acque reflue, mentre un 10% delle imprese ha investito nella geotermia. Negli ultimi anni, inoltre, la metà delle aziende ha sviluppato pratiche “naturali”, come la fertilizzazione, l’inerbimento, l’utilizzo di metodi di coltivazione meno impattanti. Questo si lega al concetto di biodiversità che vede oltre il 40% delle aziende di Vino Nobile praticare una agricoltura sotto il regime del biologico, alcune biodinamiche.
Non è un caso che proprio su input dell’Amministrazione Comunale e del Consorzio del Vino Nobile sia in corso un progetto che porterà la certificazione di ogni bottiglia per dimostrare l’impatto zero della produzione sul territorio d’origine. Un percorso che ha preso il via qualche anno fa e che ha come presupposto la riduzione delle emissioni dei gas-serra e la promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica e si pone come obiettivo la riduzione o la compensazione delle emissioni di Co2 derivanti dalle tre fasi su cui si articola la produzione della Docg Vino Nobile (agricola, aziendale e di trasporto). Al termine dell’iter del progetto Montepulciano, con la Docg Vino Nobile, sarà il primo distretto vitivinicolo in Italia a poter certificare l’impatto zero sull’atmosfera della propria produzione vinicola. Il fine è giungere entro il 2020 (scadenza indicata anche dal Patto europeo dei Sindaci, a cui Montepulciano aderisce) alla neutralità delle emissioni di gas clima - alteranti grazie all’utilizzo da parte degli Enti pubblici o di privati di buone pratiche quali rimboschimenti, impiego di pannelli fotovoltaici, produzione di energia da centrali alimentate a biomasse e così via.
“L’impegno del Consorzio e del Comune in questa direzione - spiega il Presidente del Consorzio del Vino Nobile, Andrea Natalini - non è nuovo e già in passato abbiamo dato vita a iniziative di questo tipo, senza contare le tante attività che le singole cantine svolgono con investimenti mirati proprio al risparmio energetico e ambientale”.
“Il passaggio successivo - anticipa il Sindaco di Montepulciano Andrea Rossi - sarà certificare la sostenibilità dell’altra fonte primaria di reddito di Montepulciano, il turismo, allargato anche alla ristorazione, al commercio e alle stesse cantine. Una politica che incentivi gli acquisti da fornitori che producono in maniera etica, che inviti al riuso dei materiali, riducendo al massimo i consumi che - in prospettiva - preveda la circolazione dei centri abitati di mezzi pubblici alimentati ad elettricità”.

Focus - Il Vino Nobile “amico” del cuore
Il Vino Nobile “amico” del cuore. Pici all’aglione, pasta e ceci, pollo nostrano arrosto agli aromi, coniglio alle olive, gustosi piatti a base di ingredienti toscani di stagione, accompagnati da olio extravergine di oliva e vino Rosso di Montepulciano DOC o Nobile DOCG regalano piacevolezza e benessere non solo al palato e allo spirito ma sono amici del cuore. Lo ha dimostrato, dai alla mano, il Dott. Giorgio Ciacci, endocrinologo, nutrizionista, al pubblico di operatori (produttori di Vino Nobile, ristoratori) che ha partecipato al seminario “I menù del cuore ed il Nobile: un matrimonio possibile”, promosso nell’Anteprima 2017 dall’Azienda Usl Toscana Sudest, dalla Società della Salute Valdichiana Senese e dalla Confesercenti Siena in collaborazione con il Comune di Montepulciano e con il Consorzio dei produttori.
L’iniziativa, inserita nel programma di “Cardiologie aperte”, settimana della prevenzione delle malattie cardio-vascolari, ha sancito l’adesione del Consorzio del Nobile al progetto “I menù toscani del cuore”, proposto dallo stesso Ciacci con l’adesione della Cardiologia degli Ospedali Riuniti della Valdichiana Senese, rappresentata dal direttore della Cardiologia provinciale, Dott. Franco Bui.
Si tratta di pietanze che, opportunamente preparate, non solo non perdono nulla sul piano della gratificazione del gusto ma donano benessere e apportano sostanze utili per l’organismo.
Ciacci, sostenitore della dieta mediterranea, ha proposto ai ristoratori tali menù ed il Presidente del Consorzio del Vino Nobile Andrea Natalini, al momento del brindisi augurale, ha comunicato l’adesione dei produttori. I menù toscani del cuore porteranno dunque, nei locali che li adotteranno, proponendo quei piatti e quelle preparazioni, il logo del Consorzio.

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