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Aspettando Sanremo, ecco una playlist “eno-musicale” di WineNews, da “Barbera e Champagne” del grande Giorgio Gaber a “20 bottiglie di vino” della Bandabardò. Tra canzoni sul vino, cantanti-vignerons e Festival, vino & musica il connubio più creativo

Se c’è un connubio di successo, vino e musica li batte tutti. Compagno di gioie, amico discreto dei momenti tristi, il vino fa cantare e “sgorga” a fiumi nei testi di canzoni memorabili. “È il canto della terra verso il cielo” diceva Veronelli, che ha ispirato e continua ad ispirare la musica d’autore, trasversalmente, dalla classica al rock. “Libiamo, libiamo ne’ lieti calici” brinda Alfredo al suo amore per Violetta ne “La Traviata” di Verdi, “Cameriere, Champagne!” chiede Peppino Di Capri per “festeggiare la fine di un amore”. E da Albano a Sting, da Gianna Nannini a Jovanotti, da Andrea Bocelli a Ligabue, i cantanti-vignerons fanno sentire la loro “voce” anche nel mondo del vino, così appassionati da non limitarsi a scrivere di vino nei loro testi, ma da diventare produttori essi stessi. Come dire, la “felicità è un bicchiere di vino”, ancora di più se me lo produco. Di certo c’è che quando vino e musica s’incontrano, in una canzone, in bottiglia o in un Festival - sempre più diffusi nei territori del vino - il successo è assicurato. Sulle “note” della passione, spaziando tra generi ed autori, WineNews ha stilato una playlist “eno-musicale” ripercorrendo i successi più belli. E aspettando il Festival di Sanremo - tra il Prosecco Doc che brinderà con i cantanti, e Peppe Vessicchio che, escluso dall’Ariston, si “consola” dirigendo Mozart nei campi di pomodori (il suo volume “La musica fa crescere i pomodori” è uscito in questi giorni per Rizzoli, ndr) - in omaggio alla canzone italiana e al suo spirito popolare che unisce, “stasera beviam” con “Barbera e Champagne” come dice il grande Giorgio Gaber (1972).
E se è l’amore la passione che domina le canzoni di questo Sanremo, ancora una volta ci pensa Albano, brindando con le sue etichette Nostalgia e Felicità al record delle 15 presenze al Festival, a celebrare sul palco dell’Ariston il connubio tra vino e musica. Che ci ha regalato parole come quelle di Francesco Guccini, da “L’ubriaco” (1970) alla “Canzone dei dodici mesi” (1972), da “L’avvelenata” (1976) a “Una canzone” (2004). E persino un “Inno dei Vignaioli” come quello di Fausto Amodei, che del Barolo e del Recioto canta in “L’amore è un brutto vizio” (2005). Dalle indimenticabili note di “Il Vino” di Piero Ciampi alle canzoni di Fabrizio De Andrè, da Lucio Battisti a Mina, da Enzo Jannacci a Francesco De Gregori, da Zucchero a Vinicio Capossela, dai Litfiba a Angelo Branduardi, passando per Adriano Celentano, persino Franco Califano ha la sua hit enoica: “Vino Nero Vino Bianco” (1994). E “The days of wine and roses” (1962) interpretata dal grande Frank Sinatra? È solo uno degli esempi più celebri della grande musica internazionale. “Businessmen, they drink my wine, plowmen dig my earth” canta il Premio Nobel Bob Dylan in “All Along The Watchtower” (1968). Emblematica è “Red red wine” di Neil Diamond (1968), resa famosa dal reggae degli UB40, dove il celebre cantante parla direttamente al vino, unico consolatore della sua pena d’amore. E anche un grande artista, cantante e chitarrista come Eric Clapton ha “ceduto” alla passione, in “Bottle of red wine” (1970). Ma si va dal rock americano dei Third Eye Blind in “God of Wine” (1997) alla musica balcanica di Goran Bregovic in “Lose Vino” (2000).
Sulle note di “Champagne Supernova” dall’album di maggior successo degli Oasis “(What’s the Story) Morning Glory?” (1995), a “Summer of Wine” del gruppo folk irlandese The Corrs (2002), indimeticabile in un live a Dublino con Bono Vox degli U2, si arriva fino ai successi di oggi e agli artisti pià amati, da Caparezza con “Stango e sbronzo” (2003) ad Alessandro Mannarino e il “Bar della rabbia” (2009), senza dimenticare l’album di Sergio Cammariere “Il pane, il vino e la visione” (2006). E, concludendo la playlist con due successi, se per cantare e ballare “20 bottiglie di vino” della Bandabardò non bastano (2000), ci sono le “2.000 bottiglie” di Marta sui Tubi e di “De Vino” (2011).

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