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Falsi enoici a processo: in aula, a Digione, il Pubblico Ministero Marie-Christine Tarrare chiede due anni di carcere per il presunto capo di un’organizzazione a delinquere che avrebbe venduto più di 400 bottiglie di falsi DRC e Leroy Musigny

Non pare che Marie-Christine Tarrare, Pubblico Ministero del Tribunale di Digione, abbia dubbi sul ruolo di un cittadino russo e due italiani (A.I., E.L. e N.L., padre e figlio processati in absentia) nella vicenda criminale che, ancora una volta, porta in primo piano il problema dei falsi enoici di lusso.
Secondo quanto riportato da “Decanter” (www.decanter.com), il Pm ha richiesto una pena minima di due anni di carcere e una sanzione pecuniaria di 100.000 euro per il primo, e un anno di carcere con la condizionale e una multa di 50.000 euro per gli altri due imputati, in quanto accusati di essere rispettivamente a capo e membri di un’associazione a delinquere che avrebbe smerciato, fra il 2012 e il 2014, oltre 400 bottiglie di falso Domaine de la Romanée-Conti e Domaine Leroy Musigny.
La vicenda giudiziaria si inserisce in un contesto nel quale la presenza di falsi nei circuiti dei vini di lusso globali non è purtroppo diminuita, a quanto pare: inoltre, secondo quanto affermato dal comproprietario di Domaine de la Romanée-Conti, Aubert de Villaine, il fenomeno deve essere trattato con più attenzione in Europa piuttosto che in Cina, dato che “sono i falsi creati in Europa ad essere più preoccupanti, semplicemente perché sono estremamente sofisticati e spesso più difficili da identificare. Viviamo”, ha proseguito non senza fatalismo, “in tempi in cui queste falsificazioni sono un dato di fatto, e quindi la cosa migliore da fare è quella di controllare molto attentamente la nostra distribuzione, e seguire ogni bottiglia. Il nostro consiglio è quello di acquistare sempre e solo dai canali di distribuzione ufficiali”, ha ammonito.

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