02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Nobile di Montepulciano punta a zero emissioni della produzione nel 2020: grazie a una Piattaforma Collaborativa di supporto a tutta la Docg tra Consorzio e produttori, Comune e ricerca, unica in Italia ogni bottiglia sarà certificata impatto zero

Una certificazione su ogni bottiglia per dimostrare l’impatto zero della produzione sul territorio d’origine: è il risultato al quale punta, da qui al 2020, il Nobile di Montepulciano, alla fine di un percorso che ha preso il via con il progetto, unico in Italia ad abbracciare tutta una denominazione ed il suo territorio per creare un distretto sostenibile, di una Piattaforma Collaborativa tra Consorzio e produttori, Comune e ricerca, per la riduzione delle emissioni di gas-serra, la promozione di fonti rinnovabili ed efficienza energetica e la compensazione delle emissioni di Co2 derivanti dalle tre fasi su cui si articola la produzione della celebre Docg toscana (agricola, aziendale e di trasporto). Lanciata oggi a Roma, dal Consorzio del Vino Nobile e dal Comune di Montepulciano, la Piattaforma - sviluppata per volontà del Comune dall’Università Marconi di Roma e messa a disposizione del Consorzio - oltre a misurare le emissioni di anidride carbonica derivanti dalla produzione, servirà per sostenere l’innovazione e il trasferimento tecnologico nelle aziende del Consorzio, con servizi materiali e virtuali che permetteranno l’integrazione degli organismi di ricerca, delle imprese agricole, delle tecnologie innovative, dei centri per l’innovazione del settore vitivinicolo in un sistema organizzato e in una struttura di riferimento per lo scambio di know how e la formazione. Obbiettivo, non secondario, è anche quello di migliorare il posizionamento delle aziende del Consorzio sul mercato internazionale in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Infine sviluppare modelli di competitività nelle aziende basati sui principi dello sviluppo sostenibile attraverso la partecipazione alla Piattaforma come nucleo centrale di una rete globale della produzione di conoscenza.

“L’impegno del Consorzio e del Comune in questa direzione - spiega il presidente del Consorzio Andrea Natalini - non è nuovo e già in passato abbiamo dato vita a iniziative di questo tipo senza contare le tante attività che le singole cantine svolgono con investimenti mirati proprio al risparmio energetico e ambientale”, in una felice case history di alleanza pubblico-privata nel mondo del vino italiano. Al termine dell’iter del progetto Montepulciano, con la Docg Vino Nobile, sarà il primo distretto vitivinicolo in Italia a poter certificare l’impatto zero sull’atmosfera della propria produzione vinicola. Il fine è giungere entro il 2020 (scadenza indicata anche dal Patto europeo dei Sindaci, a cui Montepulciano aderisce) alla neutralità delle emissioni di gas clima-alteranti grazie all’utilizzo da parte degli Enti pubblici o di privati di buone pratiche quali rimboschimenti, impiego di pannelli fotovoltaici, produzione di energia da centrali alimentate a biomasse e non solo.

“Tutto nasce dal Seminario estivo della Fondazione Symbola, che Montepulciano ospitò nel 2011 e che proclamò valori e obiettivi che sembravano già tagliati su misura per il nostro territorio e le nostre politiche ambientali - ha ricordato il sindaco di Montepulciano Andrea Rossi - come l’affermazione della qualità come elemento di competitività, della cultura come motore dell’economia e come la possibilità di produrre vino mettendo al bando la Co2, e poi dall’iniziativa di una nostra azienda vinicola, Salcheto, di Michele Manelli, di concretizzare un’idea che sembrava un’utopia e cioè quella di basare l’intero ciclo produttivo del “Nobile” sull’impatto zero. Il Comune, che aveva già nei propri programmi questi obiettivi, ha quidi affidato all’Università Marconi di Roma il compito di realizzare la piattaforma che consente di misurare le emissioni di anidride carbonica derivanti dalla produzione di vino e ha messo il progetto gratuitamente a disposizione del Consorzio, ed ha attivato partnership significative su scala nazionale, creando un progetto-pilota ed esportabile. Oggi lavoriamo avendo come obiettivo un intero distretto sostenibile che, misurato il consumo ambientale che questo prodotto richiede, mette a sistema energie rinnovabili, pubbliche e private. Ed il passaggio successivo sarà certificare la sostenibilità dell’altra fonte primaria di reddito di Montepulciano, il turismo, allargato anche alla ristorazione, al commercio e alle stesse cantine. Una politica che incentivi gli acquisti da fornitori che producono in maniera etica, che inviti al riuso dei materiali, riducendo al massimo i consumi che, in prospettiva, preveda la circolazione dei centri abitati di mezzi pubblici alimentati ad elettricità”.

Consorzio e Comune hanno premiato anche tre studenti del corso dell’Università degli Studi di Roma Unitelma-Sapienza “Gestione tecnico-economica della filiera bio-vitivinicola” che ha preso vita proprio da Montepulciano, ha come garante scientifico l’Università “G. Marconi” di Roma mentre i partner sono il Comune di Montepulciano, il Consorzio del Vino Nobile e la sezione italiana dell’Ises (International Solar Energy Society), la principale associazione tecnico-scientifica del nostro Paese per la promozione dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili.

Info: www.consorziovinonobile.it

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli