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Il Liv-ex 100 chiude un 2016 da record a quota 297,33 punti. Grazie al ritorno dei Premiers Crus di Bordeaux, che hanno rappresentato il 35,54% degli scambi in valore. Ma il più venduto è il Sassicaia, con 19.488 bottiglie sul mercato secondario

Italia
Il Sassicaia è il vino che ha visto più bottiglie scambiate sul mercato secondario dei Fine Wines nel 2016 secondo il Liv Ex

Del 2016 vissuto dal Liv-ex, il benchmark del mercato secondario dei fine wines, abbiamo scritto più e più volte, definendolo un anno di svolta, segnato da una crescita lunga 12 mesi, che ha portato al record storico del suo indice più importante, il Liv-ex 100, a quota 297,33 punti al 31 dicembre 2016. Merito soprattutto del ritorno dei grandi vini di Bordeaux, con i cinque Premiers Crus (nell’ordine Château Lafite Rothschild, Château Mouton Rothschild, Château Margaux, Château Haut Brion e Château Latour) capaci, come nel 2010, di conquistare le prime cinque posizioni della “Liv-ex Power 100”, la classifica dei marchi più importanti del mondo dei fine wines, stilata ogni anno da Liv-ex e “The Drinks Business”, che mette insieme punteggi dei critici, volumi scambiati sul mercato, valori raggiunti sul mercato secondario e prezzo medio (www.liv-ex-com).
Dietro al ritorno di Bordeaux, oltre al ritorno consistente degli investimenti asiatici e statunitensi, agevolati dalla sterlina debole, prima, e finora unica, conseguenza diretta della Brexit, anche l’insufficienza, almeno a certi livelli, della Borgogna, che al di là di Romanée-Conti e Rousseau sul Liv-ex vive una certa instabilità, con etichette che perdono o guadagnano decine di posizioni da un anno all’altro. Così, nel 2016 gli scambi di Lafite Rothschild hanno rappresentato, in valore, l’11,14% degli scambi complessivi sul mercato secondario dei fine wines, cui va aggiunto il 7,88% di Mouton Rothschild, il 6,34% di Haut-Brion, il 5,48% di Latour ed il 4,70% di Margaux, per una quota complessiva del 35,54%, per appena cinque, fondamentali, aziende.

C’è un primato, però, che sfugge a Bordeaux come alla Borgogna, quello della quantità di bottiglie vendute, che appartiene invece al Sassicaia, capace di piazzare sul mercato secondario qualcosa come 1.624 casse da 12 bottiglie (per un totale di 19.488 bottiglie). Più di Pontet-Canet (1.464) e Lynch-Bages (1.227), ma anche, e soprattutto, di Lafite Rothschild (1.047), Mouton Rothschild (855), Haut-Brion (759) e Latour (651).
Ancora diversa, invece, la classifica per prezzi medi, che vede in testa, come prevedibile, Domaine de la Romanée-Conti, che nel 2016 ha raggiunto le 18.141 sterline a cassa, tallonato da uno dei best performer di Bordeaux degli ultimi anni, Château Le Pin, a 17.300 sterline a cassa, più di quanto abbia spuntato Petrus (17.216 sterline). Sorprende la posizione n. 4, dove si piazza la griffe della Napa Valley Screaming Eagles, a quota 13.726, con Masseto che raggiunge invece la piazza n. 8, con una quotazione di 4.619 sterline per cassa.

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