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Nel 2020 il Pil del vino sostenibile italiano a quota 4 miliardi di euro. A dirlo una ricerca dell’Università di Siena, nel convegno, il 21 gennaio, a Wine & Siena, su “Sostenibilità come strategia di business per le aziende del settore del vino”

Nel 2020, il Pil del vino italiano toccherà i 12,1 miliardi di euro, con un incremento complessivo del 15% sul 2016, mentre il Pil del vino sostenibile arriverà a valere 4 miliardi di euro, con una crescita percentuale del 30%. A dirlo i risultati di una ricerca dell’Università degli Studi di Siena, al centro del convegno “Sostenibilità come strategia di business per le aziende del settore del Vino”, di scena il 21 gennaio, a Wine&Siena, la degustazione nei palazzi storici della Città del Palio, dal Palazzo Comunale a Rocca Salimbeni (21-22 gennaio, www.wineandsiena.it), organizzata dagli organizzatori del Merano Wine Festival.
“Oggi il fatturato delle aziende italiane che producono vino sostenibile - spiega Maria Pia Maraghini, professoressa di Economia Aziendale dell’Università di Siena, che ha curato e che presenterà la ricerca insieme - vale oltre 3 miliardi di euro, pari ad un terzo del valore della produzione vitivinicola nazionale, valutato da Coldiretti di poco inferiore ai 10 miliardi di euro nel 2015. Pur usando stime prudenziali, è possibile prevedere che il Pil del vino italiano continuerà a crescere nei prossimi anni più velocemente del Pil dell’agroalimentare che pure è la locomotiva, in termini percentuali di incremento, del Pil nazionale”.
Analizzando la crescita del settore nella sua complessità, continua la professoressa Maraghini, “il vino sostenibile crescerà ancora di più, con valori doppi rispetto alle aziende vitivinicole tradizionali. Abbiamo stimato che nel 2020, il Pil del vino italiano varrà complessivamente 12,1 miliardi di euro con un incremento complessivo rispetto ad oggi del 15%. Il Pil del vino sostenibile, invece, toccherà i 4 miliardi di euro con un incremento percentuale intorno al 30%. Sono valori prudenziali, perché si stima che il tasso medio di crescita del fatturato delle imprese del mondo del vino italiano possa oscillare fra il +3% ed il +5% all’anno. Mentre la crescita per le aziende coinvolte direttamente in specifiche reti orientate allo sviluppo sostenibile possa arrivare a valori fra +7% ed +10% annui. Ciò è dovuto - conclude la docente di Economia Aziendale dell’Università di Siena - non solo e non tanto alla maggiore attenzione del mercato e dei consumatori su tematiche ambientali e sociali, ma soprattutto, alla maggiore crescita imprenditoriale che solitamente caratterizza le aziende orientate a strategie di sviluppo sostenibile”.
La ricerca della sostenibilità ambientale e sociale - come racconteranno il 21 gennaio nel convegno la docente di Economia Aziendale dell’Università di Siena Maria Pia Maraghini, il dg Conad, Francesco Pugliese e l’imprenditore che della sostenibilità ambientale e sociale è un portabandiera, Michele Mannelli (la cantina è Salcheto, a Montepulciano, in Toscana) e allo chef stellato Igles Corelli - porta non solo vantaggi nella reputazione del prodotto, ma obbliga anche l’azienda a rimodellarsi trovando un efficientamento dei processi operativi aziendali (in particolare, più efficaci campagne di comunicazione sul mercato), una migliore gestione delle risorse, aumentando la forbice fra costi e ricavi, nonché una maggiore propensione all’innovazione. Puntare sulla sostenibilità ambientale e sociale significa, dunque, migliorare anche quella economica dell’azienda.

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