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Fonte Ansa - Languedoc-Roussillon, ancora assalti al vino importato: il gruppo terroristico-enoico “Comité Régional d’Action Viticole” ha rivendicato gli sversamenti di vino spagnolo avvenuti in un’area commerciale del sud-est del Paese

Il gruppo francese di ignoti viticoltori “Comité Régional d’Action Viticole” (Crav) - che spesso opera anche con la sigla “Comité d’Action Viticole”, e che sarebbe facilmente rubricabile a gruppo di squinternati combattenti contro i mulini a vento, se non fossero responsabili di decine di atti vandalici e dinamitardi negli ultimi decenni - ha rivendicato il blitz di protesta davanti al parcheggio di un’area commerciale nel sud del Paese, dove una decina di militanti hanno svuotato un camion cisterna che trasportava 254 ettolitri di vino rosso spagnolo appena giunto da Chiva, nella regione di Valencia. La sigla “Cav” era infatti stampata su diversi volantini ritrovati a terra, ed è stata scritta anche sul camion preso di mira.
Fondato nel 1975, il gruppo di viticoltori radicali si sarebbe mobilitato per protestare contro quella che ritiene, insieme a praticamente la totalità dei vigneron dell’area, la “concorrenza sleale” dei vini spagnoli ed italiani - e in un altro episodio, nei pressi di Nimes, una sessantina di viticoltori si sono appostati nelle prime ore del mattino nella zona di Grézan per controllare gli ingressi nel sito di Prodis, filiale vinicola del Gruppo Carrefour.
Secondo Anais Amalric, presidente dell’associazione dei Jeunes Agriculteurs (Ja), anche in questo caso per protestare contro la “concorrenza sleale” di vini spagnoli - o “ispanici”, visto che spesso sono in realtà cileni ma vengono commercializzati con etichetta spagnola. Sempre nella zona di Nimes, il contenuto di un altro tir è stato rovesciato davanti a un pedaggio autostradale.
In una nota diffusa a Parigi, il ministro dell’Agricoltura, Stéphane Le Foll, “condanna fermamente” questi episodi di violenza. Da parte sua, l’associazione dei Jeunes Agriculteurs ha sottolineato, in particolare, la “concorrenza sleale, l’importazione massiccia di vini stranieri e l’abuso di fiducia ai danni dei consumatori, con etichette ambigue e informazioni nascoste. I viticoltori non possono più sopportarlo quando le nostre cantine sono piene e il prezzo del vino scende”. Per tutta risposta, dopo questa vera e propria escalation di attacchi e danneggiamenti a carico di propri prodotti, l’ambasciata spagnola a Parigi ha consegnato oggi una nota di protesta al governo francese: Madrid nega che ci sia concorrenza sleale, e sostiene che l’aumento delle importazioni di vino spagnole nel paese vicino sia dovuto invece a una perdita di competitività dei viticoltori francesi.

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