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Se un Consorzio non fa “solo” tutela, immagine e promozione di marchio e territorio, ma è motore di crescita culturale dei produttori: Soave e incontri su biodiversità, biologico e sostenibilità “Le Vie Verdi del Soave”, coordinati da Maurizio Gily

Quando un Consorzio del Vino non si occupa “solo” della tutela e della promozione ed immagine del marchio collettivo di una denominazione e del territorio, ma diventa motore di crescita anche culturale per i produttori che ne fanno parte. È il caso del dinamico Consorzio del Soave che, con “Le Vie Verdi del Soave”, lancia un ciclo di incontri su tematiche di attualità nel settore vitienologico, dedicato ai produttori e agli appassionati che desiderano saperne di più. Delle vere e proprie lezioni che saranno ospitate nella sede del Consorzio, a Soave, e saranno tenuti da esperti che tratteranno i temi come la biodiversità, il biologico, la biodinamicità, la sostenibilità.
“L’iniziativa, fortemente voluta dal Consorzio del Soave - spiega una nota - risponde di fatto ad un radicale cambiamento di prospettiva che porta a considerare l’uomo al centro del contesto agricolo, non più come soggetto che turba l’ecosistema esistente con una forma di agricoltura intensiva ma, al contrario, come artefice principale nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione del paesaggio”.
“Oggi - sottolinea Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave - risulta indispensabile rendere consapevoli i produttori del patrimonio ambientale, storico, culturale e paesaggistico che sono chiamati a gestire con il loro lavoro quotidiano in vigna. Coltivare un vigneto equivale a tutelarlo e a mantenerlo vivo e in salute, pianificando con lungimiranza tutti i processi produttivi e avendo ben chiare le ricadute che le scelte attuate oggi possono avere in futuro nell’intero comprensorio produttivo. I viticoltori, che con la loro attività hanno conservato nel corso dei decenni il paesaggio delle Colline vitate del Soave, sono ancora oggi i principali artefici nel mantenimento bio-culturale della denominazione. Per tale ragione il Consorzio ritiene indispensabile fornire loro formazione e aggiornamento al fine di essere competitivi sui mercati ma fedeli al proprio patrimonio identitario”.
La conoscenza dunque come valore primario da condividere in un’ottica di crescita collettiva e diffusa: questo il pensiero di fondo che ha spinto il Consorzio del Soave a promuovere questa iniziativa al fine di rendere i produttori sempre più consapevoli e aggiornati di fronti alle nuove sfide che i trend attuali generano.
Il primo appuntamento sarà il 24 gennaio con l’incontro “Viticoltura & biodiversità”, con Maurizio Gily, coordinatore dell’intero ciclo di incontri, agronomo, consulente e docente di viticoltura sostenibile, e direttore della rivista Millevigne, e Gianfranco Caoduro, dottore agronomo, docente e biospeleologo; il secondo appuntamento, dal titolo “Biologico & sostenibile” sarò di scena martedì 31 gennaio, con Angelo Divittini, agronomo e consulente di aziende vitivinicole, e Marco Tonni, consulente per la sostenibilità nel vino e ideatore del primo calcolatore italiano di emissioni di gas serra per la filiera vitivinicola; il terzo incontro, dal titolo “Naturale & biodinamico”, si terrà martedì 17 febbraio e sarà guidato da Adriano Zago, agronomo, enologo e consulente di biodinamica, e da Enrico Casarotti, enologo e consulente di biodinamica.

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