02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il mercato reale non è il Liv-ex, ed i vini di Bordeaux crollano sul mercato Uk (e non è colpa della Brexit). L’export delle cantine bordolesi nel periodo giugno 2015-giugno 2016 a quota 1,7 miliardi di euro (-5,5%), ma crescono Cina ed Hong Kong

Dopo due anni in caduta libera, il Liv-ex, l’indice del mercato secondario dei fine wines, che monitora l’andamento degli scambi delle griffe più quotate del mondo enoico, di cui il 75% di Bordeaux, ha chiuso il 2016 in territorio positivo, coronando 12 mesi consecutivi di crescita. Ma il Liv-ex, come ricorda la firma economica del magazine Uk “Decanter” (www.decanter.com) Jane Anson, non è certo lo specchio del mercato reale, da cui arrivano dati in controluce. Le esportazioni totali da Bordeaux al resto del mondo, nel periodo giugno 2015-giugno 2016 (relative quindi all’annata 2014, considerata generalmente una buona annata ma non eccezionale), hanno raggiunto gli 1,7 miliardi di euro, in calo sugli 1,8 miliardi di euro dell’anno precedente (-5,5%).

E se i mercati di Hong Kong, dove il valore degli acquisti da Bordeaux è passato da 251 milioni di euro a 276 milioni di euro, e Cina, dove si è passati da 236 milioni di euro a 300 milioni di euro, sorridono alla più importante regione vinicola di Francia, le cose non vanno altrettanto bene sui mercati storici. A partire dagli Stati Uniti, dove gli acquisti sono scesi da 196 milioni di euro a 187 milioni di euro, passando per la Gran Bretagna, letteralmente precipitata, da 208 milioni di euro a 160 milioni di euro, un calo del 23%, ancora più impressionante se si pensa che, nel 2012, quando gli acquisti riguardavano le annate 2009 e 2010, la Gran Bretagna raggiunse la quota più alta di sempre, acquistando ben 407 milioni di euro di vino da Bordeaux, e dal 2009 in poi, comunque, la forbice è stata sempre compresa tra i 210 milioni di euro ed i 380 milioni di euro.
Difficile pensare che sia “colpa” della Brexit, considerando che i dati si riferiscono ai 12 mesi che hanno preceduto il voto, quando la Sterlina reggeva piuttosto bene il confronto con l’Euro, ma c’è un’altra dinamica che racconta ancora meglio come si sta muovendo il mercato britannico, ossia la segmentazione per fasce di prezzo, che svela uno smottamento evidente verso vini dal prezzo medio più basso. L’unico segmento che non ha registrato cali, infatti, è quello delle bottiglie che escono dalla cantina a costi che vanno dagli 11,25 euro ai 22,50 euro, e che finiscono poi sugli scaffali ad un prezzo compreso tra le 20 e le 35 sterline. Da qui in poi, le cose iniziano a peggiorare: le bottiglie che escono dalle aziende bordolesi a prezzi superiori ai 112 euro valgono nel loro complesso 52,6 milioni di euro, contro i 75,6 milioni di euro dei 12 mesi precedenti. Una quota ancora molto superiore a quella acquistata dalla Cina (35,3 milioni di euro), ma decisamente inferiore a quella di Hong Kong (130 milioni di euro). E le cose non vanno diversamente per la fascia intermedia, quella delle bottiglie che costano tra i 22,5 ed i 45 euro: in Gran Bretagna gli acquisti sono arrivati appena a 12 milioni di euro, contro i 38 milioni di euro di Hong Kong.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli