02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Nuovo record per l’export dei prodotti agroalimentari tricolori: con un 3% in più, nel 2016 si è arrivati a 38 miliardi di Euro. Sempre più fondamentale il mercato Ue (+4%), e il vino è in prima fila, con un +3% e 5,6 miliardi di euro in valore

Buone, anzi ottime notizie per il wine & food italiano all’avvio del 2017: l’export di prodotti agroalimentari “made in Italy” nel 2016 è arrivato al nuovo record storico di 38 miliardi di euro, con una crescita di 3 punti percentuali, secondo una proiezione di Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi nove mesi del 2016. Quasi i tre quarti delle esportazioni - sottolinea la Coldiretti - interessano i Paesi dell’Unione Europea, con il mercato comunitario che aumenta il proprio peso grazie a un incremento del 4%, ma crescono tutti i principali mercati, dal Nordamerica all’Asia fino all’Oceania, e solo in Russia l’export continua a soffrire pesantemente gli effetti dell'embargo.

Tra i principali settori dell’export tricolore, secondo l’associazione di categoria, il prodotto più acquistato all’estero si conferma essere il vino, per un valore di 5,6 miliardi e una crescita del 3%, davanti a ortofrutta fresca (5 miliardi, +4%), formaggi (2,4 miliardi, +7%) e all’olio, che fa segnare un 6% in più. Balzo in avanti anche per i salumi, con un +8 %. Inoltre, analizzando le performance dei prodotti nei singoli Stati si scoprono aspetti sorprendenti, a partire del successo del vino tricolore in casa degli altri principali produttori: gli acquisti crescono in Francia (+5%), Stati Uniti (+3%), Australia (+14%) e Spagna (+1%), e per quanto riguarda Oltralpe, le bollicine tricolori sono cresciute addirittura del 57%. Oltre al vino, inoltre, i francesi gradiscono anche il formaggio italiano, le cui vendite sono cresciute dell’8%, ma i latticini nostrani vanno forte anche in Cina (+34%), così come la pasta (+16%). Ottimi risultati anche per l’Italia brassicola, che conferma la propria crescita proprio nei paesi nordici, dalla Germania (+6%) alla Svezia (+7%), passando per i pub della Gran Bretagna (+3%), con un vero e proprio exploit in Irlanda (+31%). Bene anche salumi e prosciutti che spopolano in Germania (+9%) e negli Stati Uniti (+19%), in quest’ultimo caso grazie anche al superamento del blocco, durato 15 anni, delle esportazioni nazionali negli Usa.
“Il record fatto segnare sulle tavole straniere è significativo delle grandi potenzialità che ha l’agroalimentare italiano che traina la ripresa dell’intero Made in Italy”, ha affermato il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “l’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una più efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che fattura oltre 60 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. All’estero - ha sottolineato Moncalvo - sono falsi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli