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Capodanno 2016 incorona le bollicine tricolori nel mondo, con 230 milioni di bottiglie stappate fuori dai confini nazionali (+21% nell’export totale) e incrementi monstre in UK (+30%) e USA (+22%). A dirlo Coldiretti su dati Istat

Per le sole festività che hanno segnato il passaggio tra il 2016 e il neonato 2017, sono salite a 230 milioni le bottiglie di bollicine tricolori stappate all’estero: si tratta dell’ennesimo record storico per gli sparkling italiani, con un incremento del 21% nelle bottiglie esportate e i consumi dentro i confini nazionali che sono cresciuti del 9% anno su anno. A dirlo Coldiretti, sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi 9 mesi del 2016.
Di converso, sono “appena” 60 milioni le bottiglie di bollicine che sono state stappate in Italia per le festività appena passate, in aumento del 9% anno su anno, mentre la domanda della tipologia oltreconfine è letteralmente esplosa, particolarmente in Gran Bretagna (+30%) e negli Stati Uniti (+22%), che si confermano primo e secondo mercato di riferimento, davanti alla Germania, con denominazioni come Asti, Franciacorta e soprattutto Prosecco che non sembrano al momento conoscere limiti al loro successo - ma più in generale, è l’intero macrocosmo degli sparkling, con le sue 153 Doc, 18 Docg e 17 Igt, ad aver avuto un 2016 da incorniciare. Inoltre, precisa Coldiretti, è particolarmente interessante la crescita della domanda di bollicine tricolori in Francia, dove l’aumento, in un solo anno, è stato di ben il 72% - anche se, come inevitabile rovescio della medaglia di questo successo, stanno crescendo rapidamente le imitazioni e contraffazioni delle bollicine made in Italy, col Prosecco come principale vittima.

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