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San Silvestro: a WineNews, i consigli del Sommelier di Palazzo Chigi, Alessandro Scorsone, e dei migliori d’Italia Ais 2015 e 2016, Andrea Galanti e Maurizio Filippi. Coldiretti: nelle feste 60 milioni di bottiglie di bollicine italiane stappate

Ormai protagoniste in tutte le stagione, le bollicine italiane hanno ancora nelle feste di fine anno il loro picco di consumo. Tanto che, ricorda la Coldiretti, solo in Italia tra il Natale appena trascorso e il Capodanno alle porte, salteranno 60 milioni di tappi di spumante made in Italy. Ma con una varietà enorme di scelta, dai Prosecco Doc e Conegliano Valdobbiadene Superiore Docg (e Cartizze) all’Asti, dai metodo classico come Franciacorta e Trentodoc, passando per l’Oltrepò Pavese, e per i tanti vitigni di antica coltivazione spumantizzati ormai in ogni parti d’Italia, è difficile scegliere cosa portare in tavola per il brindisi di San Silvestro, in un Panorama spumantistico italiano che, ricorda ancora Coldiretti, annovera 152 tipologie Doc, 18 Docg, 17 Igt e diverse decine di altri tra varietali autorizzati, generici e di qualità. E allora, WineNews, ha chiesto consiglio a tre sommelier d’eccezione, ovvero Alessandro Scorsone, sommelier ufficiale di Palazzo Chigi, Andrea Galanti, miglior sommelier d’Italia Ais 2015 ed il suo successore nel 2016, Maurizio Filippi.
“Sono un grande amante del Prosecco, anche perchè grazie a questo vino in molti si sono avvicinati alle bollicine italiane. Quindi - dice Alessandro Scorsone - in prima battuta sceglierei un Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg, come il Giustino B. di Ruggeri. Poi un grande Franciacorta, come il Doppio Erre Di di Derbusco Cives, grande Chardonnay 100% che fa un lungo affinamento. E poi una bollicina complessa, ma che è una unicità italiana, come quelle prodotte dalla cantina La Scolca a base di uva Cortese”.
“Io partirei con un Perlè Bianco Ferrari 2006, un 100% Chardonnay cremoso, bevibile, fresco e sapido, una sorta di fratello minore del Giulio Ferrari - dice Andrea Galanti - poi pescherei nell’Oltrepò Pavese, ma con un vino fuori dai disciplinari, il Brut 2011 di Monsupello, in grande maggioranza Pinot Nero, di grande piacevolezza. E poi per finire uno dei migliori Champagne dell’anno in assoluto, la Cuvèe 738 di Jaquesson, basata sull’annata 2010, 60% Chardonnay, 20% Pinot Meunier e 20% Pinot nero, che per me rappresenta ad oggi il vertice qualitativo di una grande firma dello Champagne”.
Dal miglior Sommelier d’Italia Ais del 2015 al “campione in carica” 2016 Maurizio Filippi: “per iniziare direi una bella bollicina di montagna, il Brut Nature 2010 di Opere, in Val di Cembra, un Trentodoc 100% Chardonnay che fa 60 mesi sui lieviti, di grande eleganza. Per accompagnare il pasto, invece, sceglierei il Milleottocento 2010 di Doria di Montalto, un Riesling Renano in purezza prodotto in Oltrepò Pavese, anche in questo caso una bollicina che fa un lungo affinamento. E poi, per concludere, un prodotto davvero particolare: siamo in Piemonte, a Cascina Baricchi, ed il vino è il Regina di Felicità, vino davvero complesso ma al tempo stesso piacevole, che nasce dal Moscato bianco ed è un blend di “ice wine” e mosto fresco di Moscato, davvero intrigante”.

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