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L’uscita dal comparto dei vini fermi del Gruppo Campari vive un’altra tappa importante: dopo la cessione di Tenute Sella & Mosca Spa e Teruzzi & Puthod, il gruppo annuncia la vendita del marchio cileno Lapostolle per 30 milioni di euro

Italia
La Campari ha reso noto di aver siglato un accordo di cessione per 30 milioni di euro dei vini Lapostolle in Cile

L’uscita dal comparto dei vini fermi del Gruppo Campari vive un’altra tappa importante: dopo la cessione del 100% del capitale sociale di azienda vinicola Tenute Sella & Mosca Spa (541 ettari vitati in Sardegna, di cui 520 a corpo unico: uno dei più grandi appezzamenti d’Europa) e del 100% del capitale sociale di Teruzzi & Puthod srl (una delle realtà più importanti della Vernaccia di San Gimignano, con 800.000 bottiglie prodotte), per 62 milioni di euro, alla società Terra Moretti Distribuzione srl, partecipata da Terra Moretti spa (61%), Simest Spa (9%) e N.U.O. Capital S.a (30%), Investment Company promossa recentemente con il supporto della famiglia Cheng Pao di Hong Kong, la società ha reso noto di aver siglato un accordo di cessione per 30 milioni di euro dei vini Lapostolle in Cile, compresi il marchio Lapostolle, altri marchi minori, i relativi vigneti, impianti per la vinificazione, magazzino e attività immobiliari, di cui 23,3 milioni di euro di debiti. La cessione, precisa la nota di Campari, è stata siglata tramite la vendita di Marnier Investissments SA ad Alexandra Marnier Lapostolle, ed il closing dell’operazione è previsto entro due mesi.
“L’accordo per la vendita del business del vino in Cile, entrato nel perimetro Campari nel contesto dell’acquisizione di Grand Marnier - spiega il Ceo di Campari, Bob Kunze-Concewitz - segue la vendita del business dei vini fermi italiani, completata pochi giorni fa. Con questa operazione Gruppo Campari conferma il suo impegno a uscire completamente dal business dei vini fermi”. Campari, con sede principale a Sesto San Giovanni, conta 18 impianti produttivi e 2 aziende vinicole in tutto il mondo, una rete propria in 19 Paesi e 4.000 dipendenti.

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