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Allegrini 2024

Buon Natale: i nostri migliori auguri con i vini selezionati dallo staff di WineNews. Scelti non solo per la loro bontà, ma perchè legati ad un ricordo, un sentimento, una passione. Sempre e comunque da condividere con le persone del cuore

Natale è alle porte, e lo staff di WineNews, dai suoi fondatori Alessandro Regoli ed Irene Chiari, a tutta la redazione, ha deciso di farvi gli auguri con i vini che ognuno di noi porterà in tavola in queste festività. Vini scelti non solo per la loro bontà, ma perchè legati da un filo rosso diverso per ognuno di noi: un ricordo romantico o la voglia di novità, una passione personale che lega etichette diverse, un sentimento particolare, un concetto che ci sta a cuore. Ovviamente con l’augurio, a ognuno di voi, di poter condividere i vostri vini del cuore con le persone più care, con gli amici, o con chi volete.
Partiamo con le scelte del direttore di WineNews, Alessandro Regoli, motivate da una serie di ricordi intimi, di vita vissuta e di luoghi dove i suoi genitori si sono conosciuti, in una Montalcino passata, fatta di sacrificio e di sogni, assai diversa da quella ricca e florida di adesso, grazie al suo Brunello. Tre vini che sono il Brunello di Montalcino Riserva 1891 e 1955 della Tenuta Greppo di Biondi Santi, da dove è nata l’epopea di questo vino alla fine dell’Ottocento, due annate mitiche di uno dei più grandi vini d’Italia, e il Rosso di Montalcino 2014 del Greppino, nato nella stessa terra del più celebre Biondi Santi, e in cui “lavorava mio nonno Gino come mezzadro”.
Biondi Santi che è trait d’unione tra le scelte del direttore Alessandro Regoli e quelle di Irene Chiari, che insieme hanno fondato WineNews. Tre etichette, in questo caso, legate da un sentimento di grande amicizia con chi le ha create e le produce: “in alto i calici con il Brunello di Montalcino 2009 Annata di Biondi Santi perché con Jacopo e Tancredi svetti nel mondo, con un vino per non dimenticare “uno dei padri dell’enologia italiana” Giacomo Tachis, il più bravo di tutti, ovvero il Pelago 1994 della marchigiana Umani Ronchi, in omaggio alla famiglia Bernetti, ed un brindisi con il Fico 2015 di Principe Corsini, vino creato da Filippo Corsini, scomparso troppo giovane, per ricordarlo e per abbracciare idealmente Duccio Corsini e tutta la sua famiglia”.
Poi (in ordine alfabetico), ecco i vini scelti da Piermichele Capulli, “che raccontano, in maniera assai diversa, storie di riscossa. Il primo è il Gorgona 2015, un bianco da uve di Vermentino e Ansonica prodotto sull’omonima isola carceraria dai detenuti coinvolti nel progetto di recupero Frescobaldi. Il secondo è il Pinot Nero Bertone 2013 di Conte Vistarino, azienda dell’Oltrepò che pochi giorni fa ha subito un danno enorme, ed in questo senso la riscossa è più che altro un augurio. Il terzo rappresenta la riscossa di una generazione: il Barolo 2012 Serradenari della giovanissima Giulia Negri, vignaiola di La Morra che, da una porzione dell’azienda di famiglia ha creato la sua piccola cantina ed i suoi vini, facendo praticamente tutto da sola”.
Legati ai ricordi degli ultimi suoi viaggi, invece, i vini scelti da Loretta Ferretti:il Franciacorta Alma Gran Cuvée Brut della griffe Bellavista, il Ben Ryé 2011 di Donnafugata dall’Isola di Pantelleria e il Turriga 2012 della sarda Argiolas, tre espressioni diverse di cantine importanti e distintive dei loro territori di cui sono andata alla scoperta”. Sono “bottiglie che creano serenità, festa o non festa”, quelle selezionate, invece, da Giovanni Elia: “il Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze Docg Dry Jeio di Bisol, un asso pigliatutto per i brindisi da tavolate assortite, il Fontalloro 2008 di Fèlsina, confortevole e familiare, ed il Gewürztraminer Kolbenhof 2009 di J. Hofstatter, bottiglia “riparatrice” dall’effetto quasi magico”.
É il legame con le arti, “e con tre artisti tra i miei preferiti”, invece, il criterio che ha guidato la selezione di Emma Lucherini, tre limited edition: quella per per i 30 anni de La Grola, annata 2010, di Allegrini, con etichetta del fumettista Milo Manara, celebrati al Guggenheim di Venezia, la “Janine” Chianti Superiore 2012 nel fiasco rivisitato per Ruffino dall’artista francese Clet Abraham che ha il suo studio a Firenze in San Niccolò, e quella di Montefalco Sagrantino Docg Vigna del Lago 2012 di Arnaldo Caprai, lanciata per completare il restauro del ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli nella chiesa di San Francesco a Montefalco, riprodotti in etichetta.
È la passione per tutto quello che è “fashion”, invece, ad aver influenzato le scelte di Silvia Marzucchi, che ha selezionato etichette legate “a griffe della moda che vestono anche la mia tavola di Natale”, ovvero l’Argirio 2013 di Podernuovo della famiglia Bulgari, il Polissena 2013 de Il Borro di Ferragamo ed il Chianti Classico 2014 della Tenuta degli Dei di Roberto Cavalli.
Sono legate al ricordo di come è nata la sua grande passione per il vino, invece, le bottiglie scelte da Franco Pallini: “il Concerto 2013 di Castello di Fonterutoli di Mazzei, il primo vino che mi ha impressionato (prima annata 1981 e finalmente con l’annata 2013 è ritornato sugli scaffali dopo che era stata interrotta la produzione, ultima annata 1994), il Chianti Classico Riserva 1985 di Castell’in Villa, vino con il quale mi sono definitivamente innamorato del Gallo Nero, il Barolo Monfortino Riserva 1996 di Giacomo Conterno, ovvero come non “far ritorno” dal fascino del Nebbiolo”.
Infine, parlano di novità e voglia di scoperta i vini scelti da Federico Pizzinelli, “vini che ho assaggiato per la prima volta quest’anno, e di cui ho conosciuto i produttori, e che mi hanno emozionato e fatto venire voglia di andare a visitare cantine che non ho ancora visitato, o legati ad un nuovo progetto”. E sono l’Adenzia 2013 della Baglio del Cristo di Campobello, in Sicilia, lo Schioppettino di Prepotto 2012 di Villa Petrussa, in Friuli Venezia Giulia, ed il Qu.ale Salento Rosso Igp, in Puglia, della giovanissima Alessandra Quarta, che tra i tanti vini italiani legati in quale modo alla beneficenza, è il primo a dare la possibilità di scegliere a quale, tra più progetti disponibili, destinare parte del ricavato della bottiglia.

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